“Il sacerdote aveva davanti a sé qualcuno che giudicava più potente di lui. È una situazione che oggi riscontriamo nei clan bengalesi, pachistani, marocchini. Ma è una prassi nota all’Italia benché oggi pare l’abbia dimenticata. Pensi che appena qualche anno fa abbiamo raccolto la storia di una donna siciliana costretta a sposarsi in chiesa con un abito di pizzo tutto nero, per affermare la sottomissione della donna, punire la sua voglia di autonomia e marchiarla per sempre“, queste le dichiarazioni di Tiziana Dal Pra, presidente del centro antiviolenza Trama di terre.
Il caso è quello di Ilde Terracciano venduta dalla madre a soli 12 anni ad un boss della camorra di Ottaviano, “Ragiono con la logica di oggi e mi pare una cosa inconcepibile ma negli anni ’70 non era una prassi infrequente. Certo, per sposare una bambina c’è voluto coraggio, non oso immaginare le conseguenze per questa donna“, ha dichiarato Don Raffaele Rianna.
Ilde viene venduta dalla madre per 50mila lire perché la donna si sente sola e dopo la morte del marito ha voglia di risposarsi. Per questo la figlia rappresenta per lei solo un ostacolo e decide di venderla al boss che gestisce un traffico di prostitute. Il tutto avviene dopo che la madre non era riuscita a “cedere” Ilde al fratello, cioè suo zio. L’uomo a cui la bambina viene venduta è uno sconosciuto molto più grande di lei (28 anni) che spesso ha costretto Ilde a dormire in casa con le prostitute da lui gestite. Se la ragazzina si rifiutava veniva legata a letto e abusata più volte con violenza.
Offese, sensi di colpa, pistole puntate alla testa, sono solo questi alcuni dei brutali episodi di cui Ilde è vittima. Quando resta incinta, dopo aver compiuto i 13 anni, Ilde deve sposarsi. Lo sposo minaccia tutti i conoscenti e il prete per costringerlo a ufficiare questo matrimonio forzato. Dopo aver partorito, Ilde fugge e trova scampo vicino la stazione centrale di Napoli dove diviene preda di uno sconosciuto che la introduce negli ambienti criminali. Ma per la giovane l’unico pensiero fisso è la vendetta. Ormai è cresciuta troppo in fretta, non è più una bambina e decide di ricambiare alla madre tutto l’odio e la violenza che ha dovuto subire per causa sua.
Ma quando si trovano di fronte una all’altra e Ilde è armata di pistola, non riesce a premere il grilletto e scappa via. Nonostante sarà arrestata per droga e ricettazione, il riscatto per ormai colei che è diventata donna, arriva con l’annullamento del matrimonio alla Sacra Rota. “Ho fatto un salto troppo grande, da bimba a madre, mi manca cosa vuol dire giocare con le bambole, andare al mare con gli amici, ricevere le tenerezze di qualcuno. Anche dal punto di vista fisico non ho mai fatto pace con me stessa. Per un lungo periodo ho fatto la doccia con la biancheria intima addosso, mi facevo schifo, mi coprivo anche se andavo in spiaggia“, ha dichiarato Ilde.
Adesso si trova a Trama di Terre, una casa di accoglienza di Imola che accoglie tutte le donne vittime di violenze. “Uno dei paradossi di queste storie è che non solo le donne subiscono la violenza di un matrimonio forzato, non solo sono abusate e torturate ma sviluppano la convinzione di essere loro il problema. Quando si rivolgono al centro antiviolenza rifiutano fin da subito di denunciare i familiari perché non riconoscono in loro nessuna responsabilità“, ha affermato Tiziana Dal Pra.