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De Luca “molla” un Pd in confusione mentre De Magistris è il quarto sindaco più amato

Lo scontro politico a Napoli e in Campania non conosce la parola tregua. Non solo, ma assume di volta in volta sfumature diverse e all’apparenza paradossali. Un ultimo esempio è rappresentato dall’iniziativa del governatore Vincenzo De Luca che ad Afragola (ex “feudo” dell’acerrimo nemico Antonio Bassolino, ora in mano a Tommaso Casillo) ha lanciato il suo movimento Campania Libera.

È passato poco più di un mese dall’asse di ferro tra il presidente della regione e l’ex premier, ma ancora segretario del Partito DemocraticoMatteo Renzi. Più di un mese dal “Patto per Napoli” e dal fatidico referendum costituzionale, il cui esito ha cambiato gli assetti politici a livello nazionale e locale. Così mentre Renzi, in un’intervista a La Repubblica, ha dichiarato di voler mettere in atto una vera rivoluzione all’interno del Pd, affermando che “Non si cambia il Sud poggiando solo sul notabilato. Idee nuove e amministratori vecchi? Sbagliato, non funziona. Togliere le ecoballe è importante, ci mancherebbe. Ma più ancora aprire il Pd a facce nuove. Voglio farlo“, De Luca ha organizzato questa kermesse dal teatro Gelsomino che lo smarca, di fatto, dal suo partito.

De Luca "molla" un Pd in confusione mentre De Magistris è il quarto sindaco più amato

Ogni riferimento, da parte dell’ex sindaco di Firenze sarà stato casuale, ci mancherebbe. Tuttavia, da parte degli acuti osservatori della politica, non ci vorrà uno sforzo particolare per comprendere la frecciatina lanciata al presidente della regione Campania. Del resto il governatore, a partire dalle battute sulle famose fritture di pesce, è già nell’occhio del ciclone per gli ultimi casi di malasanità.

Insomma, Renzi viene di sorpresa a Napoli e fa il suo giro per le strade in mezzo alla gente, De Luca lancia il suo movimento alternativo al Partito Democratico e quest’ultimo si ritrova più diviso che mai dopo l’ultima direzione provinciale. Il segretario Venanzio Carpentieri ha già da pensare ai problemi in casa sua, visto la situazione in cui versa il comune di Melito di cui è sindaco. Proprio per questo fa una fatica evidente, nel tenere a bada e unite, le diverse correnti provinciali di partito. Carpentieri, nonostante abbia ancora la maggioranza, è sotto attacco e le opposizioni di sinistra, con il consigliere regionale Gianluca Daniele in testa, ne vogliono le dimissioni. L’unica cosa certa è che entro la primavera ci sarà il congresso provinciale del Pd che stabilirà la linea politica e le cariche del partito. Quello che ancora non è chiaro sono le dinamiche attraverso le quali si arriverà al congresso.

E tra tutti i litiganti, in casa Dem, chi è che ne gode e ne trae il massimo beneficio? Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. Il primo cittadino arancione non può che gongolare dalla gioia nel vedere il Pd allo sfascio e senza idee. Il maggiore oppositore di Dema, in queste ultime settimane, è stato più Roberto Saviano che i normali e legittimi rivali politici. Così, tra un agguato, una stesa e una sparatoria, De Magistris può però vantarsi di tre questioni. Gli è concesso, nonostante tutto, dal vuoto lasciatogli dai suoi non-avversari.

Primo, la città non è mai stata così viva e piena di turisti da almeno 20 anni a questa parte; secondo, il sindaco realmente non ha antagonisti e la sua figura viaggia incontrastata sul palcoscenico politico napoletano (e chissà, in futuro, anche regionale se non nazionale); terzo, è stata pubblicata una classifica stilata dal Sole 24 Ore che riporta la graduatoria dei primi cittadini più amati: ebbene, Dema è quarto!

Si prospettano settimane di fuoco per Napoli e la Campania. La campagna elettorale è ormai permanente e le prossime scadenze politiche ed elettorali causeranno ancora grandi fratture. Questo accadrà soprattutto se il Pd, in primis, non riuscirà a fare chiarezza al suo interno, privilegiando una programmazione di scopo che non veda prevalere gli egoismi delle singole correnti all’interno del partito. Nel frattempo il movimento arancione Dema continuerà a brillare, a meno che il “partito personale” di De Luca non faccia davvero sul serio e conoscendo il governatore della regione, possiamo scommettere che egli non mollerà di un solo centimetro.