Fabiola Sciabbarrasi, ex moglie di Pino Daniele, ha parlato di sé e dell’ex marito in un’intervista a Radio Marte. Ex modella è stata la mamma dei 3 figli del cantautore: Sara, Sofia e Francesco Daniele.
Senza remore Fabiola parla della fine della relazione e della nuova compagnia dell’autore napoletano, Amanda Bonini: “Noi ci eravamo allontanati. Ma sono consapevole che quella fosse solo una fase di transizione. Avevamo smesso di riconoscerci. Io avevo smesso di essere ciò che lui aveva sempre visto, avevo ripreso a lavorare, lui era diventato ciò che io non ero abituata a vedere e quindi ci siamo scontrati. Le cose si sarebbero sanate e sarebbero tornate come prima se il destino non avesse deciso diversamente. Avevamo tutti e due l’intelligenza di capire che quello che avevamo era qualche cosa di unico e che un frangente importante comunque non ha il potere di cancellare tutto il resto”.
La donna ha poi raccontato del corteggiamento di Massimo Troisi che si è concluso con la presentazione della stessa a Pino Daniele: “Ti presento la donna della tua vita”, racconta l’ex moglie. I due si accorgono sin da subito di ciò che avrebbe potuto legarli anche se ancora sposati con altri. “Da questo momento in poi non ci siamo più lasciati e dopo tre anni è arrivata Sara, nel 1996, la dichiarazione al mondo di questo grande amore. Ho patito la nascita di Sara perché eravamo assediati dai fotografi, con il terzo figlio è stato tutto diverso, l’ho vissuta con una leggerezza diversa”.
Sciabbarrasi ha anche raccontato le ultime ore di Pino Daniele: “Lui si è addormentato, cinque minuti prima della mezzanotte. Quando Pino è scomparso, era nella nostra casa in Toscana, con Sofia e Francesco e con la compagna dell’epoca. Mi ha chiamato Sofia dicendomi che papà stava male, io le ho detto di passarmi la sua compagna perché sapevo come improntare un’emergenza, lui aveva una cardiopatia importante, congenita. Io non l’ho mai fatto sentire malato. Ha fatto cose che non aveva mia fatto nella sua vita. Il suo cardiologo mi scrisse un messaggio dove mi diceva che lo stavano portando a Roma e che aveva già allertato il reparto di cardiologia. La beffa del destino è che avevamo già predisposto per il giorno dopo un day hospital per i controlli abituali”.
Poi parla del rammarico di non aver detto tutto. “Il rimpianto di non esserci detti tutto. Il tempo non basta. Non abbiamo avuto il tempo di esserci detti tutto. Questo è il mio grande dolore. C’è bisogno di dirsi tutto, di chiedersi scusa e c’è bisogno di perdonare”. E alla domanda del giornalista se lo avesse mai sognato, ha risposto così: “Sì, poco tempo fa, vestito di bianco. Era sorridente, ironico, burlone come il solito. Lui amava il bianco, soprattutto d’estate. Mi chiedeva dei suoi figli. Era un sogno di luce. L’ho visto sereno. È in pace”.