Ospite a Verissimo, Raiz, ha parlato della moglie Daniela Shualy morta a causa di un tumore al seno poco più di un me fa, durante le festività pasquali. La donna, ammalatasi dopo la nascite della bambina, non si è lasciata andare alla disperazione.
Fino all’ultimo giorno si è occupata della figlia: “Perdere la propria compagna, la persona con la quale hai sognato di trascorrere la vita, mi rende difficile rispondere a chi mi chiede come vada. Va. Devo continuare a fare la vita di tutti i giorni, mangiare, dare da mangiare a mia figlia, curare la routine della sua esistenza e contemporaneamente attraversare il dolore”, ha raccontato Raiz.
“Quello che ci è accaduto non era inaspettato. Mia moglie Daniela aveva il cancro al seno ed erano 5 anni che si curava. Quello che è successo è stato incredibile. Ho pensato a celebre versetto biblico ‘Dio dà e Dio toglie’. Quel corredo ormonale che stava aiutando mia moglie a dare la vita (parla del periodo in cui Daniela era incinta della loro bambina, ndr) stava anche nutrendo il cancro che aveva dentro. Questo dà la dimensione dell’accettazione, non possiamo fare altro che questo”, ha raccontato Raiz,
“È chiaro che il dolore è profondo, è giusto disperarsi, essere arrabbiati, ma questa è la nostra condizione di esseri umani. La cosa bella di mia moglie è che ha vissuto questi anni in maniera positiva. Mi diceva che anche avrebbe dovuto vivere bene qualsiasi giorno, anche se fosse stato l’ultimo. Come se avesse messo il cancro su un mobile, nel frattempo cresceva una bambina appena nata. Invece che abbandonarsi alla negatività, si è comportata come se non dovesse morire mai. Questa cosa ha permesso a sua figlia di essere quello che è. Io sono un attore e uno scrittore, sono abituato al mondo dell’immaginazione e in questo periodo immagino che mia figlia diventerà una scienziata in grado di curare la malattia che ha sconfitto sua madre. Così mia moglie avrebbe vinto, non in questa generazione ma nella prossima”.
“La diagnosi di mia moglie è arrivata subito dopo la nascita di nostra figlia ma non è cascato tutto. Siamo stati molto felici. In ogni caso. Con mia moglie ho attraversato una lunga giornata di sole durata 13 anni. Meglio averla avuta che non averla avuta per niente. Nel dolore conservo tutte le giornate felici che abbiamo vissuto che sono impagabili”, ha raccontato.
“Per mia figlia sono mamma e papà. Certo, ci sono i genitori di Daniela, suo fratello, mia sorella. Ci sono diverse persone intorno alla nostra piccola famiglia ma di base siamo io e lei che andiamo avanti e stiamo cercando un rapporto nuovo. Daniela resta sia in me che in lei, la cerchiamo tutti i giorni. Grazie a sua madre, mia figlia l’ha vissuta in maniera dura ma consapevole. Ragiona tanto, parla tanto, mi chiede tanto, piangiamo insieme ma lei c’è. È importante che lei sappia di avere una mamma perché lei è ancora lì che la protegge. Chi dà la forza a me? Sempre lei. Le chiedo la forza di guardare avanti. È stata eccezionale fino all’ultimo secondo. Io c’ero, abbiamo potuto parlare e salutarci. L’ultima cosa che ha fatto è stata sorridermi. Mi ha detto che sono stato bravo e ci siamo promessi tante cose. Era sicura di me, che avrei fatto quello che devo fare. Per me è stato impagabile”.