Le dichiarazioni sono arrivate come un fulmine a ciel sereno, “Overdose per George Michael“, questo riportano i media inglesi a poco più da 24 ore dalla morte della famosa pop star. Tutto è partito dalle affermazioni di Fadi Fawaz, parrucchiere dei vip britannici e da qualche tempo compagno del musicista. A pubblicare le affermazioni del celebrity hairdresser, il Daily Telegraf.
È morto George Michael: addio alla celebre pop star
“Dovevamo fare insieme il pranzo di Natale, sono andato a casa sua per svegliarlo ma era già spirato, l’ho trovato che giaceva pacificamente a letto. Non sappiamo ancora cosa sia esattamente successo. Recentemente tutto era diventato molto complicato, ma George aspettava con trepidazione il Natale e io anche. Adesso è tutto rovinato. Vorrei che la gente lo ricordasse per quello che era, una persona magnifica“, ha dichiarato Fawaz.
L’indimenticabile concerto di George Michael a Napoli
Secondo una fonte anonima del Telegraf, l’imprevisto che avrebbe provocato l’arresto cardiaco di George Michael (e non dunque un infarto, dunque), sarebbe stata causata da un’overdose di eroina. “Nell’ultimo anno Michael ha lottato contro una crescente dipendenza dall’eroina. Si è dovuto far ricoverare diverse volte al pronto soccorso per una overdose. È già tanto che abbia resistito fino ad ora“, queste le frasi riportate dal celebre quotidiano inglese.
ITs a xmas i will never forget finding your partner dead peacefully in bed first thing in the morning.. I will never stop missing you xx
— Fadi Fawaz (@fadifawaz) 26 dicembre 2016
George Michael, la malattia e gli abusi di droga e alcol
Quindi ci sarebbe stata un’overdose per George Michael, causata da un abuso di eroina da parte del cantante. Questo triste epilogo non cancellerebbe comunque la carriera straordinaria di uno dei più grandi interpreti che la musica mondiale abbia mai avuto. Così come non verranno dimenticate le opere di beneficenza fatte da Michael e rivelate in questi ultimi giorni. La gente del quartiere in cui lui abitava e che frequentano i luoghi in cui spesso si poteva incontrare il fondatore dei Wham, hanno un ricordo bellissimo: “Era fisicamente cambiato e si vedeva meno in giro. Era diventato gonfio, portava gli occhiali, era quasi irriconoscibile. Ma era una delle persone più gentili, buone e simpatiche che avessi mai conosciuto. Parlare con lui era sempre una cosa speciale“, ha dichiarato il barista del Catherine Wheel.