Il Natale partenopeo è all’insegna del cibo, di tantissimo cibo. Non esiste altro modo per descrivere quello che accade, durante le festività, nel capoluogo campano. Oltre ai presepi, all’albero, al folklore, il 24 dicembre segna l’inizio di una maratona attorno alla tavola che terminerà solo con l’avvento del 6 gennaio. Le pietanze sono numerose e variegate ma esiste un alimento che non deve assolutamente mai mancare in nessuna casa napoletana degna di questo nome: ‘o capiton verso il quale i partenopei nutrono una vera e propria devozione.
Oltre al cibo, i napoletani non sono secondi a nessuno in fatto di superstizione ed è proprio a causa della superstizione che i partenopei non rinunciano a mangiare il capitone! Perché? Pare proprio che porti fortuna! La sua somiglianza con il serpente, l’animale che per il Cristianesimo simboleggia il male. Mangiare il capitone proprio la giornata in cui Gesù viene al mondo ha per i napoletani un significato speciale: vuol dire distruggere la negatività mangiandosela. Conosci un modo migliore?
CAPITONE GRIGLIATO
INGREDIENTI
Un capitone da 1 chilogrammo e 1/2
100 ml di aceto di vino bianco
1/2 litro di vino bianco
qualche foglia di alloro
sale
pepe
PROCEDIMENTO
- Prima di passare alla ricetta vera e propria, vorrei dire che per questa preparazione sono perfetti i capitoni molto grossi e, di conseguenza, anche molto grassi.
- E’ importante pulire il pesce molto bene per poi tagliarlo in tranci di 6/8 centimetri.
- Quindi bisogna lasciare marinare i tranci per almeno un paio di ore in una soluzione agra preparata con aceto, vino bianco, alloro, sale e pepe a proprio gusto.
- Trascorse le due ore si può passare alla cottura vera e propria. I tranci così tagliati possono essere cotti sulla griglia, alla brace o sul grill, ovviamente sempre a fuoco lento e guarniti, alla fine, con fettine di limone fresco.
CAPITONE FRITTO
INGREDIENTI
Un capitone di media grandezza
farina 0
olio evo o di semi di arachide
alloro
limoni
PROCEDIMENTO
- Dopo aver pulito il capitone, tagliatelo in tranci di 8 – 10 centimetri.
- Quindi infarinate i pezzetti di pesce così ottenuti.
- Intanto versate l’olio evo o, in alternativa, l’olio di semi di arachide ( l’unico oltre all’extravergine con un punto di fumo talmente elevato da garantire una frittura fatta a regola d’arte ) in una pentola di ferro abbastanza capiente. Riscaldatelo a una temperatura di 170 ° e friggeteci dentro i tranci di capitone.
- Quando si sono dorati, trasferiteli su carta assorbente per far perdere loro l’olio in eccesso e impiattateli su foglie di alloro, guarnendoli con fettine di limone.
- Serviteli caldissimi.
- Se restano ( difficile ma possibile ), a Napoli abbiamo l’usanza di conservarli “a scapece” condendoli cioè con aceto, menta e aglio fresco sminuzzato.
CAPITONE ALL’AGRO
INGREDIENTI
Un capitone di un chilogrammo all’incirca
4 foglie di alloro
il succo di 3 grandi limoni
sale
PROCEDIMENTO
- Prima di cucinare i capitoni, bisogna pulirli. Decapitiamoli, evisceriamoli avendo cura di non spellarli. Tagliamoli in tranci di 6 centimetri scartando la testa e la coda.
- Sciacquiamoli sotto l’acqua corrente fino a quando non abbiamo perso tutti i residui ematici.
- Dopo averli asciugati bene, adagiamo i tranci in una casseruola, li irroriamo con il succo dei limoni e li condiamo con l’alloro e il sale.
- Cuciniamo il capitone a fuoco dolce per 10 minuti.
- Serviteli tiepidi avendo attenzione di togliere l’alloro prima di portarli a tavola insieme all’insalata di rinforzo.