Ucciso la sera dell’anti-Vigilia per difendere la sua pescheria, emergono nuovi dettagli sulla tragica morte di Antonio Morione. Il pescivendolo, freddato da alcuni banditi in fuga nella sera del 23 dicembre nella sua pescheria di Boscoreale, aveva provato a reagire al furto.
Uno dei rapinatori purtroppo ha fatto fuoco, colpendolo al volto ed uccidendolo. Morione, che aveva poco più di 40 anni, è morto poco dopo il suo arrivo in ospedale. Sulla vicenda indagano i carabinieri della Compagnia di Torre Annunziata. Intanto l’avvocato della famiglia ha parlato di quanto accaduto all’interno della pescheria quel terribile giovedì sera.
Morte pescivendolo, pistola puntata verso la figlia
Sembrerebbe che Morione abbia reagito poiché uno dei malviventi avrebbe puntato la pistola verso la figlia e la nuora: “Antonio Morione ha reagito dopo aver visto la pistola puntata in faccia alla figlia e alla nuora, due ragazze, entrambe minorenni, che stavano lavorando in pescheria. Voleva difendere loro, non l’incasso”, queste le parole del legale
Prima della rapina conclusasi con la tragica morte del pescivendolo, pare che la stessa banda avesse fatto un altro colpo in un altro negozio della zona. Intanto i prodotti del negozio di Morione sono stati donati alla mensa dei poveri, i familiari hanno spiegato che Antonio avrebbe voluto così.