Il giudice ha fatto bene a scarcerare i baby rapinatori del rider aggredito a Napoli. I minorenni coinvolti nel raid andranno in comunità
Ho già scritto sulle pagine di questo giornale che una condanna a 10 anni di carcere per due ragazzini appena 20enni, ha rappresentato una sorta di ‘condanna a morte’. Oggi ho accolto con piacere la decisione del giudice che ha emesso una sentenza diversa per i minorenni coinvolti nella stessa vicenda.
I fatti di cui vi sto parlando sono relativi alla rapina con aggressione subita dal rider Gianni Lanciato. I baby rapinatori coinvolti sono stati sei. I due maggiorenni sono stati puniti con questa dura sentenza. Quelli minorenni lasceranno il carcere minorile e andranno in comunità.
La decisione del giudice ha seguito il principio costituzionale espresso nell’articolo 27: “La responsabilità penale è individuale. La pena deve essere commisurata al reato e non deve consistere in pratiche disumani o degradanti. Anzi, essa deve mirare al recupero del detenuto per consentirne il reinserimento in società“.
Il giudice ha fatto bene a scarcerare i baby rapinatori del rider aggredito a Napoli
Parole che hanno assunto un’importanza ancora maggiore dopo la visita che il Ministro della Giustizia Marta Cartabria e il Premier Mario Draghi hanno fatto al carcere di Santa Maria Capua Vetere. Quest’ultimo penitenziario è stato lo scenario di quelle terribili immagini di violenza che tutti abbiamo guardato in queste settimane.
Per questo motivo offrire una seconda possibilità a due minorenni ci è sembrata una decisione giusta e sensata. E per lo stesso motivo ci auguriamo che in appello cambi la sentenza che ha riguardato i rapinatori maggiorenni. L’ingresso in carcere, nel nostro sistema penitenziario, vuol dire distruggere mente e corpo di un qualsiasi essere umano.