Il fatto che la prima linea ferroviaria di Italia fosse la Napoli – Portici, realizzata al tempo del Regno delle Due Sicilie e inaugurata da re Ferdinando II nel 1839, è cosa ormai nota. Ma non tutti sanno che la stazione di partenza di quel treno che arrivava al Granatello di Portici, si trova al centro del capoluogo campano, in corso Garibaldi.
La storia della Stazione Bayard, da splendore del Regno delle Due Sicilie al degrado totale
Si chiamava Stazione Bayard ed è al fianco dell’attuale terminale della Circumvesuviana. Ci si aspetti che ci sia una monumento, curato e valorizzato e invece al posto di quello che fu l’emblema dello sviluppo del Regno delle Due Sicilie, c’è soltanto un rudere pieno di erbacce e abbandonato nel totale degrado. Nello stesso spazio ci sarebbero anche alcuni locali della sede della II Municipalità.
La domanda sorge spontanea, ma come è possibile che un luogo così tanto importante, simbolo di una economia florida e innovativa, appaia oggi come uno dei tanti edifici abbandonati? Eppure ai tempi del Regno delle Due Sicilie era un luogo da cui passavano nobili, ricchi proprietari terrieri e tanti cittadini. Quando nel 1866 fu inaugurata la conosciuta stazione Garibaldi, la Bayard divenne un impianto di servizio. Semi distrutta dai bombardamenti del 1943, fu destinata al Dopolavoro Ferroviario, che ci installò il Teatro Italia.
A dare a questo luogo tanto importante ‘il colpo di grazia’ ci pensò il terremoto del 1980. In seguito al devastante sisma, alcune parti pericolanti furono demolite e l’edificio, l’allora stazione Bayard, è diventato un cumulo di mura ricoperte d’erbacce, che versa nel totale degrado. In tanti hanno posto l’attenzione sull’importanza di questo luogo, chiedendosi come mai non si decida di ristrutturarlo e renderlo un monumento in cui raccontare i primi viaggi in treno fatti in Italia.