Per mesi ha cercato di convincere Roberta Siragusa a lasciare il fidanzato Pietro Morreale, ora accusato di aver ucciso la ragazza. “L’avevo esortata a chiudere la relazione perche’ sapevo che sarebbe successo qualcosa di brutto, ma lei rispondeva che aveva paura che facesse del male a lei o alla sua famiglia”. E’ il racconto di un amico della vittima, trovata morta e semicarbonizzata domenica mattina in fondo a un burrone nelle campagne di Caccamo.
L’ultimo messaggio di Roberta a un amico quella notte
Il testimone, che aveva avuto una relazione con Roberta, e’ stato sentito dai carabinieri che ieri per il delitto hanno fermato Morreale. Lui e Roberta non si vedevano piu’, ma continuavano a sentirsi. Gli amici della vittima erano a conoscenza della morbosa gelosia dell’indagato che descrivono come violento, aggressivo, arrivando a picchiarla e minacciarla. Sabato notte la ragazza all’una, dopo aver lasciato la festa a cui tutti e tre partecipavano, aveva scritto all’amico due messaggi. In uno gli diceva che Morreale voleva un rapporto sessuale, nel secondo lo avvertiva che sarebbe tornata alla festa. “All’1.30 mi inviava un messaggio dicendomi che Pietro voleva consumare un rapporto orale con lei. Verso le 2.30 le inviavo un altro messaggio dicendole di chiamarmi per qualsiasi cosa Non dormivo tutta la notte con un brutto presentimento”, questa la testimonianza.
LEGGI ANCHE: LE PAROLE DELLA MADRE DI ROBERTA
Alle 2.30 l’amico scrive alla vittima. “Avevo un brutto presentimento e le ho scritto di chiamarmi se avesse avuto bisogno. Non ho dormito tutta la notte”. A parlare di un ragazzo violento è stata anche un’amica di Roberta: “So che Pietro la picchiava e la minacciava”. La giovane è stata sentita dai magistrati domenica mattina dopo il ritrovamento del cadavere. La sera prima l’avevano trascorsa insieme in una villetta con altri amici. “Pietro diceva che se lei avesse riferito di queste violenze, lui avrebbe fatto del male sia a lei che alla sua famiglia”, ha raccontato la ragazza tra le lacrime.