Ancora bagarre tra i virologi, in disaccordo sullo sviluppo della pandemia da Coronavirus e sulle possibili complicanze. L’ultimo parere è del primario emerito dell’Azienda Ospedaliera “D. Cotugno”, il professore Giulio Tarro che dopo anni di lotta al colera negli anni ’70, ha deciso di offrire il suo contributo anche alla guerra contro il Covid-19.
La situazione in Campania
In Campania la situazione sembra essere tranquilla, fatta eccezione per il focolaio di Mondragone. Il dottore a Tarro, in un intervista a NapoliToday, ha dichiarato:“Ad autunno nessuna nuova epidemia di Covid-19, come avevo previsto. La Campania ha vinto lo scudetto della buona salute. Il tempo è galantuomo. Siamo ormai in estate e si è avverato tutto quello che avevo previsto: con l’aria aperta e il sole bastano sei minuti e il virus è distrutto. Io vedo sempre il bicchiere mezzo pieno. Ora possiamo dire qualcosa in più: buona parte della popolazione ha anticorpi specifici per il virus, è un dato di fatto. Siamo a fine epidemia e abbiamo notizie anche di importanti risposte immunocellulari al betacoronavirus”
La situazione sembra essere migliorata, ha tranquillizzato il professore Tarro: “Ora abbiamo le armi adatte: quelle personali come gli anticorpi e quelle indirette come l’immunità cellulare. Poi c’è l’antimalarico e la sieroterapia che ci tolgono da qualsiasi problema serio per il futuro”.
Poca speranza nel vaccino
Il professore ha sottolineato che non bisogna riporre tutte le speranze nel vaccino: “Per alcuni virus – come credo sia per il Covid-19 – il vaccino potrebbe rivelarsi una chimera. Come è stato per il vaccino contro l’AIDS, presentato come “imminente” da quasi quarant’anni. E fanno cascare le braccia dichiarazioni come quelle del viceministro della salute secondo il quale “o continuiamo a stare fermi e chiusi in casa o ci vacciniamo tutti e ci riprendiamo le nostre vite”.
O la sconcertante iniziativa del Governatore Zingaretti, visto che il vaccino per il Covid-19 non c’è, di obbligare tutti gli anziani del Lazio (pena la loro esclusione da eventi pubblici) e tutto il personale sanitario (pena il loro licenziamento) a vaccinarsi contro… l’influenza. Tra l’altro, va detto che questa del Covid-19 non è una condanna biblica ma una delle tantissime epidemie che sono servite a fortificare il nostro sistema immunitario; il quale, sia detto per inciso, va a pezzi se, come delle larve, stiamo rintanati a casa e, per di più a tremare di paura per le apocalittiche sciocchezze che ci raccontano in TV”.
Immunità e sole ci stanno aiutando
L’immunità, secondo il professore, sta arrivando grazie a due fattori:“Il primo è un progressivo processo di adattamento del Sars CoV2 a noi, come ho già dichiarato in più occasioni. In secondo luogo perché ormai gran parte della popolazione italiana, avendo contratto il virus, ha sviluppato sia le IgG che l’immunità cellulare. Tutto questo, non costituendo un ambiente favorevole, obbligherà il Sars CoV2 o a indebolirsi o a scomparire. Questo vale per tutti i paesi del mondo e considerando che noi siamo adesso in estate ed altri paesi invece si trovano in inverno”.