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“Parlavo di soldi, non di cervelli”: la retromarcia di Feltri sui meridionali

Nel rispondere ai lettori e agli utenti su Twitter, il Direttore di Libero ha fatto dietrofront rispetto alle dichiarazioni di qualche giorno fa

Non sono arrivate le scuse ma almeno una sorta di chiarimento. Saranno state le tante polemiche e proteste delle ultime ore, unite a querele, denunce e possibili iniziative da parte degli organi disciplinari dell’Ordine dei giornalisti.

Stiamo parlando di Vittorio Feltri e della bufera scatenata dalle sue parole contro i meridionali. Il Direttore di Libero rispondendo ad un lettore e agli utenti di Twitter ha ribadito che la sua era un’invettiva basata prettamente sui dati economici che mostrano un Nord molto più avanti e sviluppato del Sud.

Dunque, nessuna offesa alle persone e ai loro cervelli. È possibile trovare queste dichiarazioni i un tweet del 22 aprile. Ma sul profilo di Feltri ce n’è uno più interessante, fissato in altro e risalente allo scorso 5 aprile.

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Qui il giornalista parla di Napoli come, “città che amo” e di un suo grande amico che è napoletano (definito da Feltri, “un genio“) concludendo – però – che, “anche tra i partenopei ci sono i fessi“.

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IL PRIMO TWEET –

In Molise ho trascorso la mia adolescenza in modo meraviglioso. Ho vissuto a Napoli i giorni più allegri, città che amo e so essere stata la capitale della cultura europea. Napoletano è il mio più grande amico, Paolo Isotta, un genio. Ma anche tra i partenopei ci sono i fessi.

IL SECONDO TWEET –

Statistiche ISTAT. Reddito pro capite in Lombardia euro 37.258; reddito pro capite nel Mezzogiorno 19.000 euro. La superiorità dei settentrionali rispetto ai meridionali non è una mia opinione, ma un dato di fatto. Parlo di soldi e non di cervelli, ovviamente.