Un tragico bollettino dalla Repubblica Islamica: 80 vittime sarebbero soldati USA in Iraq. 176 i civili deceduti dopo il crollo di un aereo ucraino
Secondo i Pasdaran iraniani sarebbero 80 i morti causati dall’attacco che la Repubblica Islamica ha condotto contro le basi USA irachene di al-Asad ed Erbil. L’operazione, denominata ‘Soleimani Martire‘, è stata messa in atto come risposta all’uccisione, targata Stelle e a Strisce, del forte generale – membro dei Guardiani della Rivoluzione – e braccio destro dell’Ayatollah Ali Khamenei.
LA GUERRA –
Mentre il mondo è in attesa del messaggio pubblico del Presidente americano Donald Trump, da Theran arrivano canti di guerra e soddisfazione per questo primo atto vendicativo da parte dell’ex Persia. “Grandi perdite sono state inflitte a numerosi droni, elicotteri e equipaggiamento militare nella base. Circa 104 obiettivi degli Stati Uniti e dei suoi alleati locali sono sono osservazione da parte dell’Iran, e se commetteranno un errore, siamo pronti ad attaccarli“.
“L’Iran ha dato uno schiaffo gli Stati Uniti con l’attacco missilistico alle sue basi militari, ma non è ancora abbastanza e la presenza corrotta degli Stati Uniti dovrebbe finire“, ha detto la Guida Suprema. Mentre i militari italiani sono al sicuro nei bunker di Erbil, la Guardia Rivoluzionaria ha minacciato anche l’Arabia Saudita e Israele: “Se l’Iran dovesse essere attaccato sul suo territorio Dubai, Haifa e Tel Aviv verranno colpite in un terzo round di attacchi da parte dell’Iran“.
La tensione è altissima in tutta la regione. Sia in Israele che a Washington sono riuniti i rispettivi Consigli di Sicurezza volti a comprendere bene l’entità dello scenario che al momento appare allarmante.
IL TERREMOTO –
Doppia scossa di terremoto in Iran, nei pressi della centrale nucleare di Busher. Una scossa di magnitudo 4,9 e poi un’altra di magnitudo 4,5 circa novanta minuti dopo, ha scosso la zona di Borazjan. Lo ha registrato l’Usgs, l’istituto sismologico statunitense che monitora i movimenti tellurici del pianeta.
L’AEREO PRECIPITATO –
Un Boeing 737 della Ukraine Airlines è precipitato al suolo dopo il decollo all’aeroporto internazionale di Teheran Imam-Khomeini. A bordo c’erano 176 persone, tra equipaggio e passeggeri. Sarebbe stato un problema tecnico la causa del disastro aereo. Lo ha confermato una fonte ufficiale a Farsnews. Nessuno delle persone a bordo è riuscito a salvarsi.
A bordo del Boeing c’erano 82 iraniani, 63 canadesi, 11 ucraini, 10 svedesi, quattro afghani, tre tedeschi e tre britannici: lo scrive su Twitter il ministro degli Esteri ucraino Vadym Prystaiko, citato dall’agenzia Interfax. Secondo il Consiglio di sicurezza di Kiev, degli 11 ucraini deceduti, nove erano membri dell’equipaggio.
Autorità iraniane e ucraine hanno escluso che l’incidente aereo occorso questa mattina a un aereo della Ukraine International Airlines precipitato stamane poco dopo il decollo dall’aeroporto di Teheran sia stato causato da un attacco terroristico. “L’incidente – ha detto un dirigente del ministero dei Trasporti iraniano, Qassem Biniaz, alla Irna – si sarebbe verificato a causa di un motore che ha preso fuoco“. E la stessa fonte ha respinto le voci di un attacco missilistico. L’ambasciata ucraina ha fornito alla Cnn le stesse informazioni.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha cancellato la sua visita ufficiale in Oman e “sta tornando a Kiev urgentemente” dopo l’incidente del Boeing. Lo riferiscono i media locali. Le squadre di ricerca e salvataggio iraniane hanno trovato le scatole nere dell’aereo di linea ucraino è schiantato questa mattina subito dopo il decollo da Teheran.
Lo ha annunciato il portavoce dell’autorità dell’aviazione civile iraniana, Reza Jafarzadeh, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Isna.