L'evento del Partito Radicale era previsto nella chiesa di San Giovanni Maggiore con l'ok dell'Ordine degli ingegneri. Poi è giunto il no della Curia
Chissà cosa ne penserebbe Papa Francesco che con Marco Pannella aveva stretto un rapporto di stima e rispetto reciproco fino agli ultimi giorni di vita del leader radicale. Ad unire le due figure carismatiche, all’apparenza opposte, un forte spirito cristiano. Nonostante la cultura laica e anti clericale di Pannella, tra il suo partito e Bergoglio, ci sono state molte convergenze. Argomenti politici e religiosi, come quelli dell’abolizione dell’ergastolo, la pena di morte (che lo Stato Vaticano ha già abolito), l’abolizione dei penitenziari minorili e la battaglia sulle condizioni delle carceri e per i diritti dei detenuti. Temi che avevano fatto di Pannella e del Partito Radicale un punto di riferimento per gli “ultimi“. Un impegno, come quello della chiesa cattolica, nei confronti di quegli strati sociali dimenticati dalla politica.
E chissà cosa ne penserebbe anche il Cardinale Crescenzio Sepe che proprio pochi giorni fa ha dichiarato che tutti dovremmo fare visita ai carcerati. C’era una grande occasione per poter discutere di tutto questo, all’interno di un luogo simbolico e prestigioso: la basilica di San Giovanni Maggiore a Napoli. Ad aver organizzato l’evento era stato il Partito Radicale che aveva scelto quella chiesa come sede del proprio Congresso Italiano (da giovedì 31 ottobre a sabato 2 novembre).
Antonio Cerrone, membro del Consiglio Generale del Partito Radicale (su incarico degli organi dirigenti del Partito che avevano deciso di tenere il Congresso Italiano a Napoli), aveva individuato nella basilica il luogo dove tenere l’iniziativa a novembre. Ad agosto sono partiti i contatti con l’Ing. Luigi Vinci – Presidente della Fondazione Ingegneri per i Beni culturali, arte e tecnologia (Fibart) – ente che dal lunedì al sabato ha in concessione dalla Curia la gestione del complesso monumentale. La Fondazione si occupa di organizzare eventi volti al sostegno e alla manutenzione della chiesa.
Successivamente, Il Segretario Maurizio Turco e il Tesoriere Irene Testa, avevano trovato un accordo con la Fondazione dell’Ordine degli Ingegneri: la basilica sarebbe stata sede del Congresso in cambio di un contributo utile per le opere di restauro della basilica. Alcune settimane dopo l’accordo, il parroco Salvatore Giuliano, ha manifestato la sua contrarietà alla kermesse denunciando il fatto, definendolo ‘blasfemo’, alla Curia.
La notizia, rilanciata da alcuni siti web tra cui Il Corriere del Mezzogiorno, ha costretto l’Ing. Vinci ad un clamoroso dietrofront, causato anche da un richiamo da parte del Vescovo della Curia napoletana. La vistosa retromarcia c’è stata ad accordo concluso e dopo che il Partito Radicale aveva comunicato ai suoi iscritti date e luogo del Congresso. Le autorità religiose avrebbero chiesto all’Ingegner Vinci di non concedere la basilica per un evento politico, nonostante il Partito Radicale, come previsto dallo Statuto, non può partecipare a competizioni elettorali.
Don Giuliano a sostegno delle sue proteste ha dichiarato al Corriere del Mezzogiorno che iniziative del genere contrastano con le sue attività liturgiche (eppure, la kermesse sarebbe terminata sabato lasciando libera la chiesa per la domenica). E riferendosi agli ingegneri li ha definiti come una, “presenza ingombrante“. Inoltre, a detta del parroco, la basilica non avrebbe bisogno di altri fondi per i restauri, oltre a quelli già stanziati dall’Europa.
L’Ingegner Vinci, dal canto suo, (sempre al Corriere, ndr) ha dichiarato che la decisione non era stata ancora presa in via definitiva. C’era un dialogo aperto con il Vescovo della Curia. Ma il Presidente della Fibart ha deciso di fare un passo indietro per non inclinare i rapporti tra la Fondazione e l’Ente religioso. Tutto ciò nonostante non siano giunti segnali ufficiali da largo di Donnaregina e nello specifico da parte del Cardinale Cescenzio Sepe.
Per questo motivo e per evitare ulteriori e sgradevoli polemiche, il Partito Radicale ha deciso di cambiare la sede del Congresso. La polemica sterile di Don Giuliano ha però fatto pubblicità gratuita all’organizzazione politica fondata da Pannella. Questo “regalo” reso dal prete ai radicali, ha stuzzicato la curiosità di Rachele Furfaro. Quest’ultima ha proposto alla dirigenza di via di Torre Argentina di ospitare negli spazi della Fondazione Foqus, da lei presieduta nel cuore dei Quartieri Spagnoli, il Congresso Italiano del Partito Radicale, dal 31 ottobre al 3 novembre prossimi.
Questo il comunicato del Segretario e Tesoriere del Partito Radicale, Maurizio Turco e Irene Testa: “Come annunciato, il Congresso degli iscritti italiani si terrà a Napoli da giovedì 31 a partire dalle ore 15 a sabato 2 novembre, domenica 3 novembre si terrà il primo Consiglio generale. Purtroppo la sede che avevamo scelto e bloccato, la Basilica di San Giovanni Maggiore, non è più disponibile a seguito di un intervento di alcune realtà cattoliche integraliste, note unicamente per il loro integralismo. A seguito di questa iniziativa, il Corriere del Mezzogiorno, inserto del Corriere della Sera, ha pubblicato un articolo lungo ed in evidenza, che è stato un modo per pubblicizzare il Congresso, e per il quale ringraziamo il giornalista Fabrizio Geremicca. Articolo grazie al quale la Presidente della Fondazione Quartieri Spagnoli, Rachele Furfaro, saputo del problema che si è venuto a creare, ha messo a disposizione la struttura dove ha sede la fondazione. Un luogo che è un centro di aggregazione e formazione non convenzionale. Un tempio laico di cultura, informazione, formazione e lavoro che vive nel cuore dei quartieri Spagnoli, una periferia nel centro della città“.