Ha 40 anni ed è tornata in libertà dopo aver scontato poco più di 12 anni di carcere. Marianna Giuliano ha lasciato due giorni fa la casa Circondariale “Borgo San Nicola” di Lecce ed è tornata a Napoli. Figlia di Luigi Giuliano, ‘o Rre di Forcella tra gli anni Ottanta e Novanta prima di passare dalla parte dello Stato e proseguire la sua vita da “artista” lontano dalla Campania con la moglie Carmela Marzano, Marianna è sposata dal 1996 con Michele Mazzarella, all’epoca rampollo dell’omonima famiglia camorristica attiva da decenni su buona parte del territorio cittadino.
Michele, figlio di Vincenzo ‘o pazzo, deceduto nel novembre del 2018, è in carcere dall’inizio del 2000 e sta scontando una condanna a 28 anni e otto mesi per l’omicidio di Giuseppe Ginosa, fedelissimo in quel periodo del clan Giuliano e soprattutto di Raffaele ‘o Zui, uno dei cinque fratelli di Lovegino. Un matrimonio che all’epoca non venne accolto positivamente da buona parte della famiglia Giuliano e che consentì ai Mazzarella di entrare nella storica roccaforte del clan: Forcella.
Adesso Marianna è tornata in libertà, così come anticipato da Cronache di Napoli nell’edizione del 13 giugno, dopo l’arresto avvenuto nel 2007 nel corso dell’operazione “Piazza Pulita” che portò in carcere numerosi affiliati dei due clan. Lei era accusata di gestire le attività del clan dopo l’arresto del marito.
Durante il suo periodo in carcere, Marianna ha partecipato nella casa circondariale di Lecce a un dibattito che vedeva coinvolte le detenute e i giudici della Corte Costituzionale. Era lo scorso 16 novembre 2018 quando la quarta figlia di Luigi Giuliano salì sul palco per sensibilizzare le istituzioni sul rapporto e sugli incontri tra le madri detenute e i figli. In un prezioso contributo recuperato sul sito di Radio Radicale, Marianna Giuliano poneva questa domanda ai giudici della Suprema Corte:
“Volevo porre una domanda che riguarda i minori, nella specie i nostri figli, le regole previste per i colloqui visivi dall’ordinamento penitenziario impongono limiti nel numero di colloqui da effettuare e nella durata degli stessi. Questo incide non soltanto sulle persone detenute ma ancor più gravemente sulla libertà di persone che nulla hanno a che fare con i reati commessi dai loro cari. Ai nostri figli anche in tenere età è imposto di vedere i proprio genitori a tempo, sacrificando i bisogni che sono insiti nella crescita dei minori, primo tra tutti l’affetto, anche fisico, della propria mamma. Il carcere non è fatto per i bambini, renderlo meno insopportabile per loro è cosa giusta e questo non ha nulla a che fare con la pena”.
Marianna adesso potrà riabbracciare le sue due figlie, cresciute in questi anni lontano da Forcella e probabilmente nel rione Luzzatti, vera roccaforte dei Mazzarella. Ritorna in un centro storico che negli ultimi 12 anni ha subito numerosi mutamenti dal punto di vista della geografia criminale. Lo scontro tra i Mazzarella e i Giuliano è proseguito e ha visto protagoniste anche le baby paranze. Adesso nel “ventre molle” si registra la forte presenza proprio dei Mazzarella, rafforzati nei mesi scorsi dal ritorno in semilibertà di Salvatore Barile (cugino di primo grado di Michele Mazzarella), abili a instaurare nuove alleanze con la famiglia Farraiuolo nella Maddalena e con i Perez-Iodice nella zona dei Decumani. Indeboliti i Sibillo e quel che resta della “paranza dei bimbi” che vedeva al suo interno diversi Giuliano di terza generazione. Presenti anche i De Martino-Vicorito che negli ultimi anni si sono “divertiti” a picchiare i figli dei boss pentiti dell’ex clan di Lovegino.