La SSC Napoli ha dimostrato una totale incapacità di gestire la situazione relativa alla cessione del suo giocatore più rappresentativo
Feste, annunci e addii. Tanta malinconia per la partenza di Marekiaro, troppa poco prudenza rispetto all’ostentata sicurezza. “Lo lasciamo andare perché merita di essere accontentato” e poi lo stop improvviso perché si è scoperto che la modalità del pagamento “dei cinesi” (così vergognosamente apostrofati da chi scrive e pubblica i tweet della SSC Napoli) non avrebbe rispettato gli accordi presi.
È vero, il calciomercato in Cina è ancora aperto e noi siamo dell’idea che sarebbe meglio per tutti se Marek Hamsik partisse. Meglio per lui perché otterrebbe quello che vuole, meglio per il presidente Aurelio De Laurentiis che incasserebbe 20 milioni di euro (25 con i bonus) e risparmierebbe l’ingaggio dello slovacco per il prossimo anno e meglio per noi tifosi, stanchi di farse, commedie e telenovelas.
Ma come è possibile che una società definita come un'”eccellenza” possa permettere tutto questo? Come è possibile che tutto ciò sia accaduto sulla pelle del giocatore che più ha rappresentato l’era De Laurentiis?Quella cresta e quella maglia azzurra con il numero 17 che ha ispirato tanti ragazzini napoletani è diventata, nel giro di pochi giorni, simbolo di un club grottesco che non è riuscito a gestire la cessione – a gennaio! – del suo capitano.
E Carlo Ancelotti? Sarà come sempre calmo e pronto a prendere le redini di una società che pecca di professionisti e professionismo? Sarà inaspettatamente nervoso? Oppure sarà sorpreso? Difficilmente potrà essere contento di avere a sua disposizione un giocatore che ha appena “ceduto” la fascia da capitano ad un suo compagno ed aveva la testa già in Asia.
Così dopo Allan e considerando anche le responsabilità dei dirigenti del Dalian, gennaio si è rivelato come sempre il mese del bluff azzurro. Ma questa volta l’episodio è stato davvero grave e sintomo di una grande mancanza di rispetto nei confronti dei tifosi napoletani.