Voce di Napoli | Navigazione

Le 20 lettere lasciate da Pasquale Vitiello: “Figlia mia leggile quando sarai cresciuta”

Si è ammazzato poco dopo aver ucciso la moglie Pasquale Vitiello.  E’ quanto emerge dall’esame medico legale esternocondotto effettuato sul corpo del 36enne di Terzigno ritrovato questa mattina dai carabinieri della compagnia di Torre Annunziata.

Era in un vecchio rudere in via Vicinale Mauro Vecchio, non molto distante dalla scuola elementare nel quartiere Boccia Mauro dove ieri mattina, poco dopo le 8, ha atteso che la moglie, Immacolata Villani, 31 anni, uscisse dall’istituto dove aveva accompagnato la figlia di 9 anni per ucciderla con un colpo di pistola alla testa dopo un litigio durato pochi secondi.

Vitiello si è tolto la vita con la stessa pistola utilizzata per uccidere la moglie. Si tratta di un’arma di piccolo calibro, con matricola abrasa. I carabinieri sono riusciti a localizzarlo grazie al segnale del suo cellulare che nella giornata di ieri ha squillato a vuoto fino a spegnersi probabilmente per la batteria in esaurimento.

Nell’abitazione dove fino a poche settimane fa il 36enne viveva con la moglie e la figlia, i carabinieri hanno trovato circa una ventina di lettere nelle quali avrebbe spiegato le ragioni del suo gesto. Il rapporto tra Imma e Pasquale è precipitato definitivamente il 4 marzo scorso quando l’uomo, che lavora per una ditta di pulizie in servizio presso l’Alenia di Pomigliano, aggredì la moglie davanti alla figlia. Un litigio violento che vide poi intervenire anche la madre di Vitiello, che arrivò – secondo la denuncia presentata dalla vittima ai carabinieri – a stringerle le mani al collo.

Quel giorno Imma decise di trasferirsi, insieme alla bambina di 9 anni, a casa del padre che dopo la morte della madre vive con una nuova compagna. Poi si recò dai carabinieri per denunciare l’accaduto. Aveva un braccio ingessato ma ai militari spiegò che la frattura se l’era procurata cadendo. Alla denuncia della donna, seguì la contro-denuncia della suocera. Ieri il drammatico epilogo. Imma accompagna la figlioletta a scuola insieme alla compagna del padre, che da due settimana l’aiutava perché impossibilitata a guidare. Vitiello la aspetta all’uscita della scuola in sella a un motorino. Le va in contro, parlano pochi secondi e poi esplode il colpo mortale prima di dileguarsi rapidamente.

Sembrerebbe – così come riporta il Corriere del Mezzogiorno – che il 36enne non accettasse la fine della relazione e, soprattutto, una nuova frequentazione di Imma con un altro uomo. Nelle numerose lettere ritrovate e indirizzate a un amico (dove c’è scritto anche “mi farò giustizia da solo”) e alla figlia, che avrebbe dovuto leggerle però solo una volta cresciuta. La bimba ora è affidata ai familiari della madre ed è assistita dagli psicologi dei servizi sociali. Al momento sa solo che la madre si è fatta male.