Curioso avvenimento ad Amalfi, in provincia di Salerno, dove il comune ha emanato un bando in scadenza domani 22 aprile 2016 per la ricerca di parcheggiatori. All’interno del documento è espressamente richiesta la conoscenza della lingua inglese e soprattutto della storia locale. Il piccolo borgo, patrimonio dell’umanità per l’Unesco dal 1997, è infatti ricco di storia e monumenti. Il sindaco ha dunque deciso che chi ha il privilegio di lavorare come parcheggiatore in questo splendido posto deve avere determinate caratteristiche.
Il bando per la selezione di “parcheggiatori e funzioni pari livello” punta alla ricerca di personale da sfruttare soprattutto per la stagione estiva che ad Amalfi fa registrare sempre numeri altissimi. Il contratto sarà a tempo determinato per la durata di 6 mesi. Al Corriere del Mezzogiorno, il sindaco della città marinara Daniele Milano ha dichiarato: “I nostri parcheggiatori sono il primo punto di contatto per i milioni di turisti che arrivano da tutto il mondo, specialmente per chi raggiunge Amalfi in auto. Nei fatti rappresentano un vero e proprio hub, che smista persone ed informazioni di vario genere. Il nostro scopo è selezionare personale che possa operare nella maniera più professionale possibile, perché anche da loro passano il mantenimento della buona immagine della città e la qualità dell’accoglienza di Amalfi“.
Bando per parcheggiatori ad Amalfi: il comune impone conoscenze storiche e lingua inglese
Un’iniziativa curiosa dunque. Di solito la figura del parcheggiatore non è associata proprio alla cultura. Un pregiudizio che il comune della costiera cerca di spazzare via proponendo ai suoi turisti personale con conoscenza della lingua inglese e della storia locale. Amalfi è stata fondata dai romani. Nel IX secolo rivaleggiò con Pisa, Venezia e Genova per il controllo del Mar Mediterraneo essendo una delle quattro repubbliche marinare. Tra i monumenti più belli della cittadina spicca lo splendido Duomo di Sant’Andrea. Andatelo a visitare quest’estate in auto. Di sicuro non troverete nessuno che vi dirà: “capo, cinc’ eur’ a piacer’“.