Si chiama “Progetto di recupero, restauro archeologico e riqualificazione dell’acquedotto romano detto dei Ponti Rossi e delle aree ad esso adiacenti” l’accordo siglato tra la giunta comunale e la Soprintendenza per i beni archeologici della Campania. La proposta è partita dell’assessore alle Politiche urbane Carmine Piscopo. Finalmente anche i Ponti Rossi potranno tornare a splendere dopo anni di degrado. Il quartiere è infatti un crocevia fondamentale per il traffico cittadino, ma in pochi sanno che in quella zona si cammina davvero sulla storia.
L’accordo prevede la cessione da parte della Soprintendenza del diritto di utilizzo del progetto originale al comune di Napoli. Tutto ciò per cercare di reperire i fondi necessari alla realizzazione del restauro per la riqualificazione dei Ponti Rossi. Nei prossimi giorni ci sarà la firma dell’atto da parte del sindaco del comune di Napoli Luigi De Magistris e dal soprintendente Adele Campanelli. Dopodiché potrà finalmente iniziare la ricerca dei finanziamenti pubblici che consentiranno al monumento storico di tornare agli antichi splendori.
Ponti Rossi: siglato l’accordo tra Comune e Soprintendenza per il restauro dell’acquedotto romano
Le associazioni sul territorio hanno dato l’ok per la riqualificazione del quartiere. Il progetto è davvero interessante: far ritornare i Ponti Rossi alla loro originale funzione, quella di passeggiata che collega la via principale ad un giardino che nascerà nell’area dove sono oggi conservati altri reperti archeologici. La speranza, come sempre in questi casi, è che i tempi di realizzazione non siano biblici e che si possa finalmente ridare dignità ad uno dei luoghi più belli e maltrattati di Napoli. I Ponti Rossi con il loro splendido acquedotto romano rappresentano l’ennesima testimonianza storica delle dominazioni che la nostra città ha avuto nel corso della sua lunghissima esistenza. Il reperto archeologico fu completamente distrutto dopo la caduta dell’impero romano. Solo nel 1500 si intraprese l’opera di ricostruzione per volontà di don Pedro de Toledo. Ora, finalmente, riparte un nuovo restauro. Teniamoci stretto questo bel pezzo di storia.