I partenopei vivono di ossessioni: il leader della Lega, la Juventus e il bomber argentino. Il karma, però, sembra che abbia "punito" i partenopei
Un gol, una sola marcatura e l’ha realizzata proprio lui Core ‘Ngrato Gonzalo Higuain. Come una beffa, come se il destino avesse voluto deridere il Napoli condannandolo ad un doloroso ed eterno (speriamo di no) contrappasso dantesco. E come se non bastasse il match è stato giocato anche in maglia nera. Comunque è una sconfitta non una tragedia, dalla quale gli azzurri devono ripartire per rilanciare il proprio campionato. Un imprevisto non dovrà fermare i ragazzi di Maurizio Sarri. Tuttavia non possiamo neanche nascondere le difficoltà che la squadra partenopea sta incontrando da un pò di partite a questa parte anche a causa degli infortuni, in particolare quello di Faouzi Ghoulam. Un inferno da cui bisogna venir fuori per riveder le stelle.
LA PARTITA- Il Napoli ha dominato dal punto di vista del gioco e del possesso palla l’intero match. La Juventus è stata brava a sfruttare l’unico errore in fase difensiva del team azzurro segnando il gol vittoria proprio con il Pipita. Poi è stato un monologo dei giocatori allenati da Sarri che però, tranne per qualche occasione, non hanno impensierito più di tanto Gianluigi Buffon. E se i bianconeri hanno regalato campo al Napoli, quest’ultimo ha commesso qualche errore di troppo in fase di palleggio. Però bisogna riconoscere come la Vecchia Signora abbia difeso in modo magistrale, soprattutto nella fase centrale del campo. Questo ha costretto gli azzurri ad allargare il gioco sulle corsie laterali, ma Mario Rui non è Ghoulam (o meglio non ancora) e i pochi cross precisi hanno trovato puntualmente la respinta dei “vatussi” Giorgio Chiellini e Medhi Benatia. Comunque il Napoli è apparso stanco, in particolare hanno dimostrato di esserlo Dries Mertens e Jose Callejon, mentre Marek Hamsik è ancora poco incisivo. Augurandoci che Mario Rui e Lorenzo Insigne stiano bene, è sempre più importante il principio del turnover e della capacità che dovrà avere Sarri nell’applicarlo facendo girare la rosa che ha a disposizione. L’organico è sicuramente più limitato, sul lungo termine, rispetto a quello della Juve (considerando che l’altra rivale in Serie A, l’Inter, ha il vantaggio di non giocare le coppe. E le uniche partite che il Napoli non ha vinto, sono state proprio quelle contro i bianconeri e i nerazzurri). Le note positive ci sono e si chiamano, per quanto riguarda i singoli, Reina, Jorginho, Kalidou Koulibaly e Insigne. Mentre dal punto di vista dell’insieme il Napoli ha dimostrato di lottare e giocare fino alla fine e un pareggio sarebbe stato più che meritato.
HIGUAIN- La “maledizione” del Pipita ha ancora colpito il Napoli. I tifosi azzurri hanno anche quest’anno scatenato la loro rabbia nei confronti dell’attaccante argentino che ha dimostrato di essere in grado di esaltarsi in situazioni del genere. Ancora un gol e questa volta con esultanza, una marcatura che vale una vittoria, 3 punti per la classifica e l’esaltazione del morale bianconero. Il tifoso napoletano dovrebbe essere un pochino più indifferente a quella che è la sua storica rivale e il suo bomber. Troppa attenzione che si trasforma in tensione e che a causa di questa partita è diventata un’amara delusione. Insomma, la vittoria della Vecchia Signora e la sconfitta dei partenopei, si sono arricchite di significati ancora più grandi rispetto al solo calcio giocato. Già di per se questa sfida ha un peso straordinario per entrambi gli ambienti, bisognerebbe stemperare un pò di più il clima e ricordarsi che siamo di fronte ad un match di calcio (iniziando da realtà non provinciale a disincantarsi dai dualismi Napoli-Torino, Sud-Nord, napoletani-famiglia Agnelli).
SARRI-ALLEGRI- Diamo a Cesare quello che è di Cesare. Sarri è un maestro ma Massimiliano Allegri ha preparato la partita in modo impeccabile. L’allenatore bianconero, avendo anche lui alcuni problemi d’organico, ha reinventato le sue “truppe” utilizzando al meglio le risorse disponibili. Ha trasformato Kwadwo Asamoah e Benatia in due difensori straordinari. Ha reso Duglas Costa terzino oltre che centrocampista esterno offensivo ed ha lasciato Dybala a spaziare tra le linee dando supporto ad Higuain. Alle loro spalle, oltre alla grande prova di Benatia e Giorgio Chiellini c’era il muro formato da Sami Khedira, Miralem Pijanic e Blaise Matuidi. Allegri ha chiuso ermeticamente la sua Juventus dando pochissimi spazi al Napoli. Si è difeso con forza e determinazione mettendo al sicuro il gol del vantaggio. A Sarri ha concesso solo le fasce laterali, ma i palloni che arrivavano nel centro dell’area bianconera erano facile preda dei centrali difensivi della Juve. Una partita ben preparata ed interpretata che ha fatto guadagnare una vittoria e 3 punti importantissimi. La Juventus senza brillare ha portato a casa il bottino facendo il minimo indispensabile in modo lineare, una dimostrazione di maturità e di umiltà che il Napoli sta sviluppando quest’anno.
SALVINI- Il giorno della partita è arrivato a Napoli il Segretario della Lega Nord Matteo Salvini (e vista la scaramanzia dei napoletani mi verrebbe da pensare che abbia portato sfortuna!). Il leader politico ha fatto sosta a Castel Volturno dove è passato per il centro sportivo del Napoli ed è stato immortalato mentre ha scattato un selfie con Insigne, Callejon e Edo De Laurentiis (figlio del Presidente Aurelio). Apriti cielo, il web e l’ambiente napoletano si sono indignati. Ma come hanno fatto i rappresentanti della squadra azzurra a farsi fotografare in compagnia di chi ha cantato i cori contro Napoli e promosso politiche anti meridionaliste? Da quel momento si è aperta una polemica senza fine contro Salvini e i giocatori del Napoli colpevoli di essere presenti in quella foto. A parte che un leader di partito, a prescindere di come la possa pensare, deve essere libero di andare, parlare e farsi fotografare con chi vuole, anche i giocatori di una squadra devono godere della medesima libertà. Questa estrema difesa dell’essere partenopei in quelle che sono le occasione sbagliate è una caratteristica del popolo napoletano e spesso anche di quella sua parte ben pensante definita intellettuale e borghese (se questa classe sociale davvero esiste, è ben nascosta). Per tutti quei fenomeni e vicende che accadono ogni giorno in città, che avrebbero necessità di una certa capacità analitica, è del tutto assente qualsiasi tipologia di reazione. Spesso a Napoli mancano il senso civico e di responsabilità proprio da parte del popolo e dei suoi rappresentanti politici, sociali e culturali. Nella città che si definisce dell’accoglienza e della tolleranza (qualità che storicamente Napoli ha avuto), nella quale è stato impedito di parlare a Vincenzo De Luca, Massimo D’Alema e Susanna Camusso, non ha destato molto scalpore la risposta ufficiale che la SSC Napoli, via Twitter, a dato a Salvini. Parole che hanno espresso un falsa, deludente e scorretta presunzione. Una manifestazione di superiorità che si è tinta di ridicolo. Il Napoli è come se avesse detto: “Gente, non potevamo evitare che venisse Salvini. Certo, lui ha utilizzato la foto per farsi un pò di pubblicità, ma noi siamo troppo avanti e quindi l’abbiamo ascoltato nonostante non fossimo d’accordo con lui – e infine, per accontentare ed assecondare la “fame” del popolo – Salvini ci ha tenuto a scusarsi per quelle offese, ma noi non abbiamo accettato“. Quindi, grazie al nostro club che ci ha difeso dal capo dei leghisti, l’ha lasciato addirittura parlare e scattare una foto con tre dei suoi dipendenti, ma poi l’ha mandato a quel paese senza accettarne l’avvenuta redenzione (verificatasi, guarda caso, proprio a Castelvolturno!). La SSC Napoli avrebbe fatto meglio a glissare, avrebbe almeno preservato la propria dignità ed evitato una brutta figura. Ma purtroppo il tutto scorre nell’indifferenza, c’era una partita troppo importante a cui pensare. Peccato per il finale.
Per una questione di educazione abbiamo incontrato e ascoltato ieri sera Matteo Salvini che soggiornava nel nostro albergo.
Salvini voleva porgere le sue scuse per le dichiarazioni contro i napoletani fatte in passato. Non le abbiamo accettate ma lo abbiamo ascoltato volentieri— Official SSC Napoli (@sscnapoli) December 1, 2017