Va avanti la battaglia della città di Napoli per il Tesoro di San Gennaro. Nella giornata di oggi è stato notificato il ricorso, da parte della Deputazione della Cappella, che si oppone al decreto di Alfano, secondo cui spetterà alla curia e quindi al Cardinale Sepe, eleggere 5 membri del comitato. Un provvedimento, questo, che ha fatto infuriare tutti i napoletani. La Deputazione del Tesoro di San Gennaro ha sempre avuto carattere laico e la decisione da parte della curia, di quelli che dovranno essere gran parte dei membri, renderà l’organizzazione religiosa. La notifica è stata inviata al Ministero, alla Prefettura e anche alla Curia.
Il ricorso per il Tesoro di San Gennaro, che è stato notificato nella giornata di oggi, chiede proprio la modifica di questo decreto. L’ha spiegato l’avvocato Riccardo Imperiali di Francavilla, legale della Deputazione, che assieme ai cittadini sta combattendo, quella che è stata nominata, la Guerra di San Gennaro, la battaglia con cui la città si sta battendo affinché vengano messe giù le mani dal tesoro. Come riporta il quotidiano Il Mattino, Imperiali spiega:
“Il ricorso chiede di ripensare un decreto che è un fuor d’opera giuridico e non tiene conto delle ragioni storiche della Deputazione, equiparata a una Fabbriceria, che sono invece enti che governano beni di proprietà della Chiesa. La Cappella del Tesoro di San Gennaro, al cui interno sono custodite anche le ampolle del sangue, nasce con una donazione della città di Napoli ed è dunque laica. Da secoli quando la Curia ha provato a entrare nel governo della Deputazione sono intervenuti anche Papi con altrettante bolle per sottolineare la laicità della Cappella”.
Il ricorso contro il decreto di Alfano, è la prima mossa della Guerra di San Gennaro. Dalla data di oggi, come stabilisce la legge, deve passare massimo un mese per la presentazione al Tar e la conseguente fissazione dell’udienza. Data in cui inizierà a decidersi quali saranno le sorti del Tesoro di San Gennaro.