È il peggior risultato in assoluto dal dopoguerra per la CDU e l'SPD. Ottimo risultato per l'AFD che entra nel Bundestag. Crescono i liberali
Angela Merkel ha vinto e sarà ancora una volta cancelliera della Germania, per il quarto mandato consecutivo. Ma il suo non sarà un compito facile, infatti, dovrà costruire una nuova maggioranza all’interno di un Parlamento frammentato (sarebbero almeno sei gli schieramenti politiche che farebbero il loro ingresso nel Butestag). È questo il primo risultato venuto fuori dalle elezioni svoltesi quest’oggi nel paese locomotiva dell’Unione Europea. L’unica certezza è l’addio alla grande coalizione tra la CDU–CSU e l’SPD che ha guidato il paese negli ultimi anni. Ad annunciarlo il candidato cancelliere dei socialisti Martin Schulz che incassata la sconfitta ha dichiarato che il partito da lui rappresentato andrà all’opposizione.
In risalto il grande risultato ottenuto dal partito di estrema destra l’AFD che con il 12% diventa la terza forza politica dietro il partito della Merkel (35%) e i socialisti dell’SPD (21%). La leader Alice Weidel potrebbe ottenere per i suoi parlamentari addirittura 80 seggi, un esordio di fuoco per uno schieramento mai entrato nel Butestag. Subito dietro i liberali dell’FDP guidati da Christian Lindner con una percentuale dell’11%. Infine tengono i Gruenen e i Linke, rispettivamente i verdi e la sinistra con il 9% e l’8%. Adesso la prima prospettiva lanciata dagli analisti del voto sarebbe quella di una “Coalizione Giamaica” (seguendo i colori dei partiti che ne farebbero parte) composta da CDU–CSU, FDP e Gruenen. Dunque uno schieramento guidato dai centristi di Angela Merkel alleati con i liberali e i verdi.
Frau Merkel ha potuto contare su di un’immagine costruita in questi anni di una donna forte e determinata, una leader di centro-destra cattolica ma liberale. Nonostante la sua politica, sia interna che esterna ha modellato una Germania solida economicamente, riformista, a capo dell’Unione Europea e determinante per gli equilibri geopolitici mondiali, saranno molteplici le sfide che dovrà affrontare la cancelliera. Al di la di quelle che riguarderanno il suo paese, in quanto la geografia del voto ha mostrato una Germania abbastanza divisa dal punto di vista politico, saranno decisive le scelte in politica estera.
Infatti sull’agenda della Merkel ci sono il processo di maggiore integrazione dell’Unione Europea, la questione dei migranti e la stabilità della Libia, i rapporti più che mai gelidi con la Turchia di Recep Tayyip Erdoğan, la risoluzione del conflitto siriano e la normalizzazione delle relazioni con gli USA di Donald Trump e la Russia di Vladimir Putin con il quale è ancora sospesa la questione relativa al conflitto ucraino.