Voce di Napoli | Navigazione

Campi Flegrei, Mario Tozzi: “Rischiamo una distruzione totale. L’eruzione ci sarà”

Mario Tozzi, primo ricercatore del Cnr, geologo, divulgatore in tv con Sapiens, è stato intervistato da Valentina Panetta su Il Messaggero, in merito alle conseguenze dell’eruzione dei Campi Flegrei.

Le potenzialità distruttive – secondo Tozzi – potrebbero superare di gran lunga quelle di Pompei, dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Se prendiamo come riferimento un’eruzione di medio bassa intensità beh, sì potrebbe somigliare a quella di Pompei, ma i Campi Flegrei sono stati in grado di fare eruzioni ben più devastanti e quindi in quel caso non basta il riferimento a Pompei, potrebbero essere molto più distruttive. Nel caso di un’eruzione veramente catastrofica ci possono essere distruzioni anche a livello di tutta la Campania centrale”.

“Gli abitanti non si rendono proprio conto di vivere in un posto pericoloso, sennò non ci sarebbero andati a vivere. Prima di comprare una casa, forse, due domande bisognerebbe farsele. Ci sono due livelli di rischio. Uno è quello per il bradisismo, quindi un rischio sismico, ma che difficilmente supera la magnitudo 5. Con una magnitudo 4,4, non dovrebbe succedere niente, ma proprio niente. Capisco che c’è gente che sta lì da tanto tempo, perchè quello che si dovrebbe fare piano piano è pensare di andare a vivere altrove. Perchè l’eruzione non sarà oggi, gli esperti stanno escludendo la possibilità che si tratti di fenomeni prodromici a un’eruzione adesso, ma prima o poi ci sarà. Quindi in quel caso che facciamo?»

Quel tipo di eruzione scatena delle nubi ardenti, più correttamente le dovremmo chiamare colate piroclastiche, cioè flussi di una specie di aerosol di polveri, ceneri, lapilli e vapore acqueo e quant’altro. A temperature elevatissime, 200, 300, 400 gradi che scendono lungo i pendii a velocità di 200 km/h, 250 km/h. Dunque, si tratta di una specie di colata, però quasi impalpabile di ceneri roventi. Come un aerosol, appunto, che investe ogni cosa, brucia i polmoni di chi la respira. Non dobbiamo pensare a una colata di lava, sono eruzioni esplosive. Una nube ardente che scivola lungo i pendii in pochissimo tempo, raggiunge posti anche molto lontani. Significa distruzione totale”.