Politica

Balneari, l’allarme di Ferrandino: “Il governo non decide e brucia le speranze di famiglie e imprenditori del Sud”

“Mentre l’Europa continua a bacchettare l’Italia sul tema balneari, il governo ha deciso di non decidere evitando di regolamentare un settore che è tra i più produttivi del Paese. Gli stabilimenti balneari sono da una parte un business di imprenditori che investono nel settore, e dall’altra sono sostentamento per quelle famiglie che traggono il proprio reddito da tale attività commerciale”.

Così Giosi Ferrandino, europarlamentare uscente, candidato con Azione nella Circoscrizione Sud ( Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria) alle prossime elezioni europee in programma sabato 8 e domenica 9 giugno. Ferrandino, già vicepresidente della commissione Pesca e membro delle commissioni Trasporti e Turismo e Problemi economici e monetaria, a Bruxelles è anche capo delegazione del partito guidato da Carlo Calenda.

“C’è poi la questione turismo e di tutto l’indotto che esso garantisce anche grazie alle attività economiche legate al settore balneare. Noi siamo consapevoli che le spiagge sono di tutti gli italiani, così come sappiamo bene cosa voglia dire avere un’impresa e gestirla. La nostra idea è quella di tutelare sia i cittadini comuni, garantendo loro la spiaggia pubblica, che gli imprenditori che investono e creano lavoro attraverso la propria attività”. Da qui la proposta di Azione di “una ‘clausola sociale’ per fare una distinzione tra famiglie che traggono guadagno prettamente da uno stabilimento balneare, alle quali vanno garantite condizioni ottimali, e imprenditori che invece tra le proprie attività hanno anche quella di uno stabilimento. In questo caso – spiega Ferrandino – è giusto che la gestione del demanio pubblico sia messa a gara, tramite un bando pubblico”.

Indecisioni di un governo che “rischiano di bruciare non solo un indotto del genere, ma anche le speranze di intere famiglie e i sogni di possibili imprenditori che in un contesto di incertezza non investiranno mai i loro soldi. E – conclude -tutto questo per il Sud non è solo fondamentale, ma vitale. Noi abbiamo come priorità questo argomento e ci batteremo per esso, in Europa, fino alla fine”.

redazione

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