Una storia d’amore sicuramente molto particolare è quella vissuta da Angelo e Paola, due ragazzi della provincia di Napoli che si incontrano da adolescenti. Un fidanzamento di 9 anni e poi il matrimonio in programma, ma alla fine tutto salta.
Il motivo è che entrambi, prima lei e poi lui, hanno improvvisamente sentito la vocazione. A raccontare la loro storia è stato proprio uno dei diretti interessati, don Angelo Ragosta, che ora fa il prete in Germania. Ha scritto un post su Facebook intitolato “Dovevamo sposarci, e invece…” dove ha parlato del suo amore per Paola, ora suor Maria Giuseppina dell’Amore Incarnato, carmelitana scalza al Monastero del Carmelo di Napoli.
Racconta di aver conosciuto Paola in chiesa, a Portici, nel Napoletano quando lui aveva 16 anni, lei 15. “Ci siamo fidanzati o messi insieme come si diceva ai nostri tempi, precisamente il 29 dicembre del lontano 1996, io 16 anni e lei 15, due pargoletti insomma. Il primo anno come sempre tra tira e molla, veramente venivo mollato sempre io eh, comunque dopo il primo siamo poi filati lisci fino all’ottobre del 2005, quasi nove anni”. Angelo inizia a fare l’elettricista in Toscana da grande mentre Paola si iscrive a Economia, ma poi succede qualcosa.
Grazie a Michele Madonna, attuale parroco della chiesa di Santa Maria di Montesanto, nel cuore di Napoli la ragazza incontra Dio. “Noi avevamo messo in cantiere di sposarci ma Dio stava per cambiare leggermente le carte in tavola, giusto un poco. Il matrimonio si era programmato, si stava cercando casa e preparando per tempo un po’ tutto quello che serviva – prosegue Angelo -. Invece proprio quando fu trovata la casa, vengo lasciato l’ennesima volta”. Inizialmente Paola ha dei tentennamenti ma poi decide e si fa suora. Per Angelo all’inizio è difficile da accettare. Tra i due dopo un po’ nasce un’amicizia e Angelo si rifà una vita, ma poi la vocazione arriva anche per lui.
“Entro in seminario a 26 anni, a 33 ordinato presbitero“. Il 21 aprile del 2013 viene ordinato sacerdote dell’allora arcivescovo di Napoli, il cardinale Crescenzio Sepe. “Oggi, ogni qual volta sono a Napoli, dato che sono all’estero come servizio pastorale per le comunità italiane, passo al monastero da lei, e la routine non è cambiata. Da fidanzati mi beccavo le ramanzine e me le continuo a beccare pure da prete!”.