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Napoletani scomparsi in Messico, il legale delle famiglie: “Che siano morti non abbiamo prove, per noi sono scomparsi”.

Vogliono giustizia e sapere la verità su quello che è accaduto ai tre napoletani scomparsi in Messico.
Antonio Russo, Vincenzo Cimmino e Raffaele Russo, sono spariti sei anni fa, il 31 gennaio 2018.
“Continueremo a cercarli – fa sapere l’avvocato Claudio Falleti, legale delle famiglie – perché non abbiamo nessuna prova che ci dice che i nostri connazionali sìano morti, pertanto per noi sono scomparsi”.

Giorni fa il legale Falleti, con Francesco Russo, figlio di Raffaele, fratello di Antonio e cugino di Vincenzo, hanno avuto un incontro nel consolato del Messico a Roma. Per il rapimento e la scomparsa dei tre sono stati condannati a 50 anni di carcere agenti corrotti che li avrebbero consegnati a un gruppo di narcotrafficanti della zona.

“Le autorità messicane – chiedono l’avvocato Falleti e Francesco Russo – si adoperino affinché ottengano la verità dal poliziotti corrotti che ora sono in carcere”. L’avvocato evidenzia la collaborazione internazionale che ha portato a importanti risultati: “siamo presenti in Spagna, con l’avvocato Griselda Herrera Lopez, e direttamente a Jalisco, in Messico, con l’avvocato Joaquin Esparza Mendez”. Si tratta “di una sinergia che ci consente di stare costantemente sul pezzo per evitare che i nostri concittadini italiani ai quali accade qualcosa all’estero e alle loro famiglie restino isolate senza aggiornamenti costanti”.
“Conduciamo questa battaglia da sei anni – conclude Falleti – così come quelle di molti nostri connazionali vittima di reati fuori dal territorio italiano. Le ricerche di Lello, Antonio e Vincenzo, finiranno solo dopo che li avremo trovati”.