In un intervista rilasciata in esclusiva per l’Unità a firma di Piero de Cindio, l’artista contemporaneo Piero Golia non ci sta al clamore mediatico suscitato attorno all‘incendio di questa notte a Piazza Municipio e che ha visto coinvolta l’opera di Michelangelo Pistoletto.
“Tutti subito a dare la colpa ai napoletani, alla gente di strada, agli scugnizzi, ma forse bisognerebbe guardare un po’ all’arroganza di chi ha messo quella struttura lì”, questa la sintesi di Golia nell’intervista per l’Unità.
La Venere degli stracci è un opera di Michelangelo Pistoletto ed era stata posta in Piazza Municipio qualche settimana fa. L’opera, imponente, la notte scorsa è stata data alla fiamme e subito si è attribuita la colpa ai napoletani e alle paranze di ragazzini.
La notizia è arrivata anche in Islanda dove l’artista Piero Golia è in questi giorni per filmare l’eruzione del vulcano.
Piero Golia è un artista napoletano famoso in tutto il mondo per le sue opere
e le sue performance, da anni non vive più ai piedi del Vesuvio ma è un attento osservatore di quanto accade nella sua città natale. Dall’intervista sull’Unità si evince un forte attaccamento alla gente e al rapporto tra la gente e l’arte, da qui l’attacco velato verso il maestro Michelangelo Pistoletto che nelle ultime ore si è detto disponibile alla “rigenerazione”.
Insieme ai sentimenti di “sgomento” verso l’accaduto, altri hanno addirittura ipotizzato che l’incendio fosse anche esso parte dell’opera stessa. L’artista Golia lancia poi una riflessione: “Gli stessi (autori dell’atto vandalico ndr) avrebbero bruciato Michelangelo? Dubito”.