Sono giornate di belle parole. Frasi d’amore per addolcire la pillola. Lasciare un incarico perché si è troppo stanchi ed è diventato necessario dedicarsi alla propria famiglia. Acconsentirlo perché si è generosi e quindi disposti a concedere un anno sabbatico. La frase, “A volte ci si divide per il troppo amore” è perfetta per una qualsiasi storia o sceneggiatura. Ma non per quella del Napoli.
La conclusione del rapporto tra Luciano Spalletti e Aurelio De Laurentiis è stata finalmente ufficializzata dalle dichiarazioni di entrambi. Una versione da dare in pasto ai media dopo settimane di polemiche e speculazioni che hanno sporcato la gioia di aver vinto uno scudetto. Dopo continue frecciatine tra due personalità tanto diverse nel protagonismo ma molto simili nella testardaggine e nell’orgoglio.
Così tra pec inviate, discussioni poco approfondite e diversi litigi avuti durante la stagione (pare che tecnico e presidente abbiano litigato a inizio campionato dopo i pareggi contro Fiorentina e Lecce e soprattutto dopo l’eliminazione ai quarti di finale di Champions League), allenatore e patron si separano.
All’appello manca l’ultima e non poco sottile motivazione: le poche garanzie legate al prossimo anno. La vera difficoltà del Napoli non è stata quella di vincere ma sarà di sicuro quella di confermarsi vincente. In Italia e soprattutto provare a diventarlo in Europa. Sono tante le aspettative e probabilmente la società non è ancora pronta a soddisfarle.
Adl, forte della scommessa vinta con la conquista dello scudetto, ci riproverà anche il prossimo anno con lo stesso metodo e lo stesso azzardo (o meglio stessa strategia). Forse Spalletti, avrà pensato: “Mica potrà andarci sempre bene?“.