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Misericordia per Vincenzo De Luca … Nel giorno della Liberazione chi vi ricorda? 

Nelle stesse ore in cui un’ Assoluta Emma Dante debuttava al Teatro Mercadante Vincenzo De Luca ( Ma chi si crede di essere!) tuonava un cacofonico Do di petto: “ Non finanzio cafoni e parassiti” ( Ma come si permette!).
E il titolo di Emma Dante “Misericordia”, ( i temi ci sono tutti: degrado sociale, amore e incomunicabilità con movimento scenico creato dalla regina del teatro) non suona profetico?

Mai come quest’anno la programmazione del Mercadante è andata ben oltre la sua fama di Teatro Stabile Nazionale: Pippo del Bono è stato commovente con la sua “Gioia”, “In nome della madre” di Erri De Luca da brivido, e poi le nuove mise en scene dei classici Don Chisciotte, Cyrano de Bergerac, il Giardino dei Ciliegi… aspettando il Lazarus di David Bowie. Giusto per citarne alcuni. Chapeau al direttore artistico Roberto Ando’ ( il suo ultimo film “La Stranezza” con il trio Servillo/Ficara/Picone è da Oscar).

Piccola premessa a teatro di De Luca non si vede neanche l’alluce destro del piede ( dunque mi piacerebbe conoscere il suo criterio di giudizio). Poi i soldi non li caccia di tasca sua, sono soldi pubblici, dunque di tutti, al servizio della comunità. E in un momento di ri-rinascimento culturale di Napoli togliere risorse danneggia l’immagine stessa della città.

Aveva già cominciato a dare i numeri tagliando al Teatro San Carlo 3 milioni e 800mila: altro cartellone messo in cantiere dal sovrintendente Lissner superlativo da parterre internazionale. Mai come quest’anno al San Carlo in platea si sentiva parlare inglese, francese, una babele di lingue…

De Luca, machete in mano, ha decapitato 2milioni e rotti al Mercadante e 800mila euro in meno al Napoli Teatro Festival che dopo 10 anni di felice programmazione ha deciso anche che deve chiamarsi Campania. E’ come se d’emblée un genitore decidesse di cambiare nome a un figlio.

“Non è un taglio, è una mutilazione”, è il grido di Andò, sostenuto urbi et orbi. Per scongiurare la sospensione della rassegna Pompeii Theatrum Mundi che tutto il mondo ci invidia se non altro per la location scende in campo il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano che in quattro e quattr’otto racimola mezzo milione, anche dal Comune e Città metropolitana arrivano altri 900mila.

Per rimanere in termini di cafoneria due milioni di euro regalati per le luci d’artista a Salerno rientrano nella categoria. E come scrive Enzo d’Errico nel suo editoriale ( tutti i finti/facenti/politica dovrebbero incorniciarlo) altri 5 milioni De Luca se li tiene in saccoccia per misteriosi “progetti speciali in ambito culturale e turistico” e enigmatiche “azioni di valorizzazione del patrimonio Unesco. In attesa di sapere quali… MI piacerebbe sentire piu’ forte, piu’ forte, piu’ forte la voce dell’opposizione, cioè quella di Stefano Caldoro.