Tutti sono a conoscenza dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C, quando la città di Ercolano fu investita da una nube di cenere rovente. In pochi sanno come avvenne la morte delle vittime. Un gruppo di geologi, diretto da Guido Giordano, dell’Università Roma Tre, e dall’antropologo Pier Paolo Petrone, dell’Università Federico II di Napoli, ne ha svelato il modo.
Come riporta il Mattino, la ricerca è stata pubblicata sulla rivista Scientific Reports. E’ fondamentale non solo perché ricostruisce storicamente cosa è accaduto durante l’eruzione, ma anche perché consente di migliorare la sicurezza delle persone che ora vivono nella zona rossa. Secondo lo studio la prima nube aveva 500-600 gradi e così ha causato la morte istantanea di tutti. Quando la nube incontrò il mare poi si raffreddo avvolgendo i corpi delle vittime. Infine i flussi piroclastici seppellirono la città.
Per quanto riguarda la morte, i ricercatori sostengono che a causa della tempistica degli eventi il cervello si trasformò in materiale vetroso.
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