Un colpo di pistola al petto, sparato durante una lite che neppure lo riguardava, un alterco scoppiato solo per un piede pestato: è morto così Francesco Pio Maimone, nato a Pozzuoli, in provincia di Napoli, 19 anni fa, e residente nel quartiere Pianura della città. Tutto è accaduto intorno alle 2.20 della scorsa notte davanti a un noto chiosco di Mergellina, sul lungomare del capoluogo partenopeo. Qualcuno pesta il piede a qualcun altro. Gli animi si scaldano.
La lite e gli spari
Non scoppia neppure una rissa. Ma spunta una pistola e si sente il fragore di 2-3 colpi esplosi ad altezza d’uomo. Francesco si accascia. L’hanno colpito al petto. Ma con quei balordi non ha nulla a che fare. Conoscenti lo trasportano all’ospedale ma i medici non possono fare niente. Una morte per futili motivi. Sull’accaduto sono in corso indagini della Squadra Mobile di Napoli, guidata dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini, con il coordinamento del procuratore aggiunto Sergio Amato. La Polizia ha ascoltato i testimoni e acquisito le immagini dei sistemi di videosorveglianza per identificare i responsabili di questa assurda storia, l’ennesima, registrata, ancora una volta, sulla strada degli chalet di Napoli, dove nel weekend si concentra la movida. Francesco era incensurato.
I rilievi
A terra la Polizia scientifica non ha trovato bossoli, segno che chi ha sparato ha utilizzato un revolver. I poliziotti hanno trovato solo una ogiva mentre la segnalazione giunta alla Ps – da parte della Guardia di Finanza – ha denunciato l’esplosione di 2-3 colpi. Di seguito le parole di Monica D’Angelo, ‘seconda madre’ della giovane vittima:
La vittima e la famiglia
“Era un bravissimo ragazzo, stava imparando a fare il pizzaiolo e progettava di aprire una rosticceria insieme alla sorella. Non c’è stata nessuna lite. Siamo sconvolti, Checco era un bravissimo ragazzo. Aveva finito di lavorare in pizzeria ed era uscito con gli amici. Stava mangiando le noccioline quando ha sentito gli spari. Un proiettile lo ha colpito in petto ed è morto. Lui non c’entra niente con la faida di Pianura. Era un grande lavoratore, il suo progetto era quello di aprire una rosticceria a Cappella Cangiani“.