La vicenda Metropolitan approda al MIC

di Pasquale De Luca

Salvare il Cinema-Teatro Metropolitan! Questo l’accorato appello che negli ultimi giorni sta coinvolgendo in modo trasversale non solo i cittadini Napoletani ma tutte le forze politiche ed i comitati civici di ogni latitudine ideologica. Secondo fonti interne, la salvezza potrebbe essere possibile; l’incontro di ieri mattina nella sede del MIC a Roma è stato un copioso tavolo di confronto che coinvolto oltre il Ministro Gennaro Sangiuliano, anche gli attuali gestori, i rappresentati de gruppo Intesa San Paolo , proprietaria dell’immobile, il Consigliere del Ministro l’On. Luciano Schifone, il Direttore Generale di ABAP Luigi La Rocca ed il vice sindaco di Napoli Laura Lieto.

Dall’incontro è maturata la possibilità concreta di porre sull’immobile il ”vincolo di destinazione d’uso culturale” della multisala in cinema e polo culturale ad ampio raggio. Ma in cosa consiste questo vincolo. Stando alle norme è un vincolo della durata temporale di non oltre novant’anni che può essere attribuito a quei beni, mobili e d immobili, il cui valore deve essere “meritevole di tutela”; tra questi meriti rientra certamente l’utilità sociale. Ma facciamo un passo indietro in questa spinosa vicenda. Il rischio che lo storico cinema, inaugurato negli anni 50, e ricordiamo, essere stato per lungo tempo uno dei più grandi d’Europa, potesse trasformarsi in un supermercato o una sala bingo è venuta a manifestarsi concretamente sul finire dello scorso anno quando il gruppo Intesa San Paolo, attuale proprietaria degli immobili, ha manifestato la volontà di vendere la struttura.

Stando alle dichiarazioni di uno dei soci, Giuseppe Caccavale patron del Teatro Augusteo, già lo scorso anno era stata presentata dalla società che gestisce la struttura una proposta di negoziazione sul canone di affitto, rifiutata poi sul finire del 2022. Dichiara altresì Caccavale, che si starebbe valutando anche la possibilità, da parte dell’attuale società, di presentare una nuova proposta di acquisto, dopo il rifiuto una prima proposta di 1,8 milioni, ma su questo tema l’esito è ancora incerto. Ci verrebbe da chiedere, tralasciando gli interessi di fazione, se è giusto che, per un immobile privato la proprietà non possa esercitare diritto di libero sfruttamento purché ciò avvenga nel rispetto delle norme. Probabilmente no, se non fosse che la struttura in questione svolge da oltre mezzo secolo un ruolo di sviluppo e benessere sociale oltre che culturale tutelato dalla Costituzione.

A sostegno della causa tante le iniziative collaterali messe in campo; Tra queste una grande manifestazione programmata per domenica 12 marzo prossimo promossa dal neo deputato dei verdi Francesco Emilio Borrelli ed dal conduttore radiofonico Gianni Simioli. Il sit-in è previsto per ore 10.30 innanzi i cancelli della Multisala di via Chiaia. Ottimi risultati li ha prodotti anche la petizione on line avviata su Change.org dal Presidente del Comitato Valori Collinari Gennaro Capodanno che in pochi giorni ha raggiunto il numero record delle mille adesioni. Il quadro sul futuro del Metropolitan resta comunque ancora incerto: non è detto che resti un cinema, ma potrebbe diventare un «hub culturale ad ampio raggio», con alcune sale dedicate ad esposizioni ed eventi culturali.

Due ipotesi che non si escludono una con l’altra. La salvezza dell’attuale gestione delle famiglie Grispello-Caccavale è una possibilità, ma non un dato di fatto. Nel frattempo in Ministro Sangiuliano ha confermato che la procedura per il vincolo sarà attivata nei prossimi giorni. Una battaglia da portare avanti come comunità. Le istituzioni, i cittadini e l’imprenditoria non vogliono piegarsi alla cecità di un sistema che basa le proprie scelte solo sulla massimizzazione del profitto. È evidente come le politiche aziendali del gruppo bancario Intesa San Paolo di Torino rispetto a quelle che furono dell’ex Banco di Napoli fondino su principi etici differenti.