Riaperto il caso di Tiziana Cantone, la madre: “Fu uccisa, ora giustizia”

La madre di Tiziana Cantone, Teresa Giglio, al margine di un convegno sul Revenge porn, organizzato da Confesercenti all’hotel Oriente di Napoli, ha commentato la riapertura del caso riguardante la morte della figlia.

Riaperto il caso di Tiziana Cantone, parla la madre

Da sempre Teresa Giglio si batte affinché sia fatta giustizia: “Non permetterò che il mio grido di dolore cada nel vuoto così come è successo per quello di mia figlia“. Fin dall’inizio la madre di Tiziana Cantone non ha mai creduto all’ipotesi del suicidio: “Perché all’epoca non hanno preso i reperti? Perché non è venuto il pm sul posto? Perché non hanno fatto l’esame autoptico? Era fondamentale per capire se l’asfissia era dovuta all’impiccagione o a strangolamento. Hanno dato tutto per scontato, ma non lo era. Ora pretendo che venga fatta piena luce, che si analizzino tutti gli aspetti a cui non si è dato attenzione quando Tiziana è morta“.

Ma la cosa che proprio non riesce a comprendere è come mai non sia stato trovato un colpevole, chi ha diffuso quel video: “Non si sa chi ha diffuso e chi continua a diffondere quel video. Né tantomeno si conosce la reale causa della morte di mia figlia“. Sono parole che arrivano pochi giorni dopo la decisione del giudice di Napoli Nord di riaprire il caso della morte della ragazza. E’ stata accolta l’opposizione alla richiesta di archiviazione poiché sono emerse alcune anomalie riguardo la posizione in cui è stata trovata Tiziana, in ginocchio e con le gambe incrociate, che non potrebbero non essere riconducibili a un suicidio. A questo si aggiunge il fatto che il cappio con cui la giovane si sarebbe tolta la vita era attaccato a una panchetta ginnica che non avrebbe retto alle oscillazioni del corpo.

“Non ho mai creduto all’ipotesi suicidio. Ho sempre detto che quantomeno Tiziana è stata istigata a togliersi la vita. È mai possibile che la Procura non è mai andata a fondo su tutti i maschi, a partire dal suo ex compagno, che gravitavano in questa storia?“, la signora Giglio ora attende solo giustizia. “Non permetterò che la storia di mia figlia venga insabbiata. Ormai vivo solo per questo“.