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Uomo picchiato da 2 donne a Marano: “La trappola hanno usato mio figlio per farlo”

Mimmo è stato picchiato barbaramente da due donne e messo alla gogna in un video sui social. Dopo l’episodio lil video è diventato virale e il ragazzo ha sporto denuncia.” Ho denunciato. Mi hanno attirato in una trappola. Ho paura anche per mio figlio.”

Preso a schiaffi, calci e pugni da due donne mentre una terza riprendeva tutta la scena per metterla poi su TikTok. La punizione fisica inflitta all’uomo non poteva bastare. E infatti il video è diventato virale, ma ha destato scalpore ed indignazione il video, in tanti utenti hanno segnalato al deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli e alla Radiazza di Gianni Simioli.

“La violenza, come racconta la stessa vittima ed alcuni suoi familiari che si sono rivolti proprio a Borrelli, è avvenuta a Marano di Napoli. L’uomo sarebbe stato attirato una sorta di trappola da una delle donne che sarebbe la sua ex moglie che ha fatto arrivare sul luogo del misfatto la vittima con la scusa di dover parlare del loro figlio. “Ho sporto denuncia – ha spiegato la vittima – ho avuto 5 giorni di prognosi e adesso ho paura di nuove violenze”.

“Il ragazzo, di cui apprezziamo molto il fatto per non aver reagito alle violenze, ha subito diversi traumi e si è rivolto a noi perché ha paura, anche per suo figlio. L’episodio non va assolutamente preso sottogamba soltanto perché questa volta la vittima è un uomo aggredito da delle donne. A parte invertite ci sarebbero già state delle conseguenze. Comunque la vittima ha sporto denuncia e speriamo proprio che venga fatta giustizia anche perché le donne che hanno commesso tali violenze non meritano alcuna attenuante. La giustizia deve esserci sempre e comunque. È inquietante come lo schema della violenza di genere si riproponga in questo video a parti invertite.
Senza voler banalizzare un fenomeno con dati statistici terrificanti, in questi quattro minuti è perfettamente rappresentato il degrado morale in cui cresce la violenza di genere. Sono immagini piene di violenza psicologica, verbale e fisica.

Con la vittima che non reagisce per paura e per tutelare il figlio minore che dorme nella stanza adiacente.
C’è bisogno di una normativa incisiva e più severa contro la violenza di genere come fattispecie di reato, ma anche di un freno a questo amplificatore del degrado che sono i social, che da strumento di socializzazione vengono usati invece come arma di ricatto, vessazione, umiliazione.” – ha dichiarato Borrelli assieme al coportavoce cittadino di Europa Verde a Napoli Nelide Milano.