La See Eye 4 è sbarcata ieri nel porto di Napoli, nei pressi del molo Beverello. Poco più di 100 persone, donne, uomini e bambini. Persone partite dalla Libia (vittime di abusi, soprusi e violenze. Provenienti da Sierra Leone, Nigeria, Sudan, Costa d’Avorio), la cui imbarcazione è stata salvata nel Mediterraneo dopo un naufragio. Dovevano sbarcare a Pesaro, poi tra mille peripezie causate dal meteo da un lato e dalla burocrazia del Viminale dall’altro, sono giunti nel capoluogo campano. Tra loro c’era il piccolo Suleyman, sette anni, che ha perso la madre e le sorelline decedute durante la traversata.
L’assessore Trapanese
“Questa mattina a Napoli ha attraccato la nave See eye 4. Per me è stata la prima volta assistere ad un sbarco di persone recuperate in mare. È molto complicato descrivere quello che ho visto ed i sentimenti provati. Gli sguardi persi di giovani ragazzi e ragazze, alcuni di essi con in braccio i loro piccoli bambini, la fatica nel camminare perché privi di forze avendo digiunato per oltre sette giorni, la disperazione di chi ha assistito impotente alla morte dei propri cari durante il naufragio, partiti senza alcuna sicurezza ma nella speranza di trovare in quelle barche un futuro migliore.
A Napoli ci siamo prodigati immediatamente per l’accoglienza abbiamo collaborato attivamente con il Comune di Napoli insieme alla Prefettura, la Caritàs, Regione Campania e l’Asl. Come Assessore alle Politiche Sociali mi sono preso carico, con il prezioso aiuto dei dirigenti, funzionari e dalle instancabili Assistenti Sociali, di 16 minori non accompagnati. Uno di questi ha solo 7 anni ed ha visto morire sua madre e le sue sorelline. Era disperato. Non dobbiamo dimenticare che noi italiani siamo stati un popolo di immigrati. I nostri antenati hanno vissuto quello che ora vediamo vivere in questi giovani, tanti di loro hanno trovato speranza e futuro lontani dall’Italia.
È nostra responsabilità morale oltre che umana garantire non solo l’aiuto necessario ma che queste persone ora sul suolo italiano, non siano viste come un problema ma come una risorsa per il nostro paese. È importante quindi creare risposte vere di integrazione per consentire loro di sentirsi parte di una comunità. Intanto mi abbraccio Alba sul divano, comodamente seduti al caldo, ad ascoltare la musica, e rifletto sul fatto che nessuno ci garantisce che un giorno anche noi avremo bisogno di scappare dal nostro paese per trovare riparo in un’altra terra. Forse dovremmo sempre ricordare a noi stessi che nulla è dato per scontato“.
Il governatore Vincenzo De Luca
“Oggi all’alba, con partenza dall’aeroporto, una squadra con il personale dell’Asl Napoli 1 ha raggiunto l’aeroporto di Pontecagnano e da lì in elicottero, ha raggiunto la nave “Sea Eye 4” con a bordo i migranti e diretta a Napoli. È stato così possibile effettuare un primo triage con controlli sanitari direttamente a bordo prima dell’arrivo in porto e delle successive operazioni di protezione civile e sanitarie che ha messo in campo la Regione. A bordo si è appreso del decesso di un terzo migrante che viaggiava a bordo della nave.
All’altezza dello Stretto di Messina è stata lanciata una richiesta di soccorso. Il migrante trasportato in eliambulanza dalla nave all’ospedale di Messina è deceduto poco dopo il ricovero. Desidero esprimere profondo cordoglio per la morte di uno dei migranti avvenuta nel corso della navigazione in cerca di un approdo, a causa delle sue condizioni divenute critiche.
Così come esprimo piena solidarietà e vicinanza ai migranti arrivati a Napoli, dove trovano accoglienza e assistenza. Voglio ringraziare la nostra Protezione civile e i medici e il personale sanitario dell’Asl e dell’Ospedale del Mare, che stanno mettendo in campo, con slancio e grande impegno, uno sforzo straordinario, garantendo con umanità e professionalità l’assistenza logistica e sanitaria ai migranti“.
Il sindaco Manfredi
“Oggi al porto per seguire lo sbarco e le prime operazioni di accoglienza dei migranti della nave Sea Eye 4. Possiamo solo immaginare quanta sofferenza abbiano provato queste persone prima di arrivare qui. Il mare è una grande risorsa per la nostra città, ma è anche la speranza di una nuova casa per donne, uomini e bambini che scappano dalla guerra. Accoglienza, umanità, ospitalità, Napoli è grande anche per questo“.