Maria Angioni è stata condannata a un anno di carcere per false informazioni al pubblico ministero. Lei è l’ex pm che aveva indagato sul caso della scomparsa della piccola Denise Pipitone.
Condannata ex pm che si occupò del caso di Denise Pipitone
Secondo la Procura di Marsala, la Angioni avrebbe fabbricato un castello di menzogne sul rapimento della bambina, infangando così l’operato della polizia. Secondo l’accusa l’ex pm avrebbe nello specifico fatto tre dichiarazioni false.
“Angioni ha sempre agito con fare sicuro – ha detto il magistrato durante la requisitoria – le sue affermazioni, spesso rafforzate dal sarcasmo di chi dice solo verità sono state pronunziate in maniera scientificamente calcolata e lucida, con il preciso obiettivo di accreditare la sua visione volutamente denigratoria dell’organo di Polizia preso di mira. Dichiarazioni necessarie – dal suo punto di vista – per giungere alla conclusione che proprio quella infedeltà portò all’insuccesso delle indagini”. “Va da sé, allora, come questo atteggiamento psicologico, se da un lato è finalizzato ad allontanare sospetti di incapacità professionale; dall’altro evidenzia che dileggiare il commissariato di Mazara del Vallo fosse diventata per lei una conseguente necessità rispetto alla quale, anche dal punto di vista mediatico, finì per esporsi a feroci critiche”, ha aggiunto il pm.
A commentare la sentenza è stata Piera Maggio, che si è limitata a scrivere poche parole sul suo profilo social: “E comunque, chi ci ha rimesso tanto siamo noi. Soprattutto Denise”. Poi ha aggiunto: “Fare una lunga pausa di riflessione ogni tanto non farebbe male. Magari per chiedersi a quali conseguenze può portare ogni singola nostra azione per se e per gli altri. Che facciamo adesso? Inizia nuovamente il massacro? Con congetture e allusioni che portano a tutto tranne che alla verità? Noi alla verità vorremmo arrivarci ma con fatti concreti e soprattutto siamo abbastanza stanchi e amareggiati per il continuo inutile stillicidio.”
Il post di Piera Maggio
