Dolore e commozione alla camera ardente allestita per Sinia Mihajlovic in Campidoglio. Tanti gli esponenti del mondo dello sport, della politica e del tifo che si sono recati ad omaggiare l’ex allenatore scomparso all’età di 53 anni dopo una battaglia contro la leucemia. Tra i politici che si sono stretti al dolore della famiglia Mihajlovic nella giornata di domenica è arrivata Giorgia Meloni.
La presidente del Consiglio commossa ha voluto omaggiare Mihajlovic, dopo qualche minuto di raccoglimento davanti al feretro, ha fatto le sue condoglianze alla moglie e alle figlie dell’ex allenatore, poi all’esterno del Campidoglio ha parlato di quanto Sinisa Mihajlovic, con la sua battaglia, sia stato un esempio per la società: “Il significato che la figura di Sinisa Mihajlovic lascia al mondo, non solo a quello del calcio, è il coraggio. Il coraggio porta con sé un messaggio che Mihajlovic sapeva dare ed è la ragione per la quale era rispettato dalle persone che tifavano per le sue squadre e anche da chi tifava contro, cioè che la vita è una battaglia e devi saperla combattere. Lui lo ha fatto con onore“.
Parole molto belle e condivise da chi oggi piange Sinisa Mihajlovic. Giorgia Meloni, così come Ignazio La Russa, non ci ha pensato due volte a recarsi alla camera ardente allestita in Campidoglio, che l’abbia fatto in veste istituzionale o meno poco importa. La sua presenza al fianco della famiglia Mihajlovic, che qui non è assolutamente criticata, accende ancor di più i riflettori su quella che è stata, invece, una sua grande assenza. Non si deve avere troppa memoria, visti i fatti recenti, per ricordare la mancata visita a Ischia, nei territori colpiti dalla terribile alluvione nella notte del 26 novembre in cui hanno perso la vita 12 persone.
Un’assenza che stridula non poco. Va detto che le famiglie delle 12 vittime hanno voluto funerali privati e chiesto che non ci fossero le cosiddette ‘passerelle istituzionali’, ma che la presidente del Consiglio non si sia recata nei luoghi colpiti da questa tremenda tragedia è un fatto che non può evitare di essere notato. Ora è vero che il Campidoglio è a Roma, ma di certo le mancate visite della premier, di La Russa o di altre cariche dello Stato non possono essere riconducibili a un problema di distanza.
Proprio per questo le presenze della Meloni e di La Russa alla camera ardente dell’ex allenatore serbo non possono non far notare l’assenza delle due cariche a Ischia, dove se anche non si fosse voluto presenziare ai funerali delle vittime, rispettando così la volontà della famiglia, si sarebbe potuto comunque andare a visitare i luoghi colpiti dalla furia del fango. Tra qualche giorno, subito dopo Natale, sarà trascorso un mese da quel terribile 26 novembre. Ci piace pensare che ci sia ancora tempo per qualche sorpresa, ma forse Ischia nell’agenda degli appuntamenti istituzionali non c’è.