Condannato in secondo grado a 24 anni Mauro Severino, l’uomo che il 23 maggio del 2020 ha ucciso Patrizio Falcone con una coltellata al petto. I giudici hanno confermato la condanna in primo grado, rifiutando la richiesta presentata dalla difesa dello sconto di un terzo della pena.
Patrizio Falcone aveva 41 anni quando fu ucciso da Mauro Severino, suo vicino di casa. Era un lavoratore onesto, un padre di famiglia e un marito amorevole. Chi lo conosceva lo ricorda come un uomo dall’animo buono. Da quel terribile 23 maggio la famiglia di Patrizio ha dovuto fare i conti con un vuoto enorme lasciato dalla perdita del loro caro, ma anche con il desiderio che fosse fatta giustizia. Da quel terribile 23 maggio la moglie Anna Gaeta, i due figli, la sorella Imma, la madre Carmela e tutti i suoi cari hanno atteso una sentenza giusta, pur sapendo che questo non avrebbe riportato indietro Patrizio.
La conferma dei 24 anni è per la famiglia di Patrizio Falcone una sentenza giusta: “E’ stata molto dura – racconta Anna Gaeta a Vocedinapoli.it al termine dell’udienza – abbiamo rivissuto tutto, si è riparlato di tutto del primo processo. Siamo soddisfatti di come sia andata, in questo almeno la giustizia ha fatto il suo dovere, il suo corso“.
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