Era in stato confusionale, in preda allo shock. È uscito fuori al balcone di casa urlando, con i vestiti sporchi di sangue. “Aiuto, mamma ha cercato di uccidersi“. E invece è stato lui ad ammazzarla, con 30 coltellate sferrate con un coltello da cucina.
È accaduto in questi giorni a Napoli, nei pressi di via Mezzocannone. Il giovane, figlio adottivo di una coppia di medici, ha ucciso la madre dopo una violenta lite legata all’uso dei video game. Ora il ragazzo è in stato di fermo a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Lui, 17 anni, era molto legato alla donna, Filomena Galeone. Come riportato da Il Mattino, il papà al momento dell’omicidio non era in casa. Il 17enne ha riferito ai suoi legali: “Non volevo, sono pentito, non volevo ucciderla, ho distrutto una famiglia felice… perché noi eravamo felici“.
L’accusa è di omicidio volontario, con l’aggravante della crudeltà. Il padre tramite gli avvocati ha fatto arrivare queste parole al figlio: “Papà ti vuole bene, ti sarò sempre vicino“. Dalle prime testimonianze pare che la famiglia avesse una vita normale e serena.
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