Il Tribunale Riesame, ottava sezione, ha scarcerato oggi Andrea Aloia accusato dell’omicidio di Pasquale Tortora avvenuto ad Acerra il 20 maggio del 2020. Aloia, difeso dagli avvocati Raffaele Chiummariello e Antonio Zobel, è stato arrestato durante un blitz avvenuto lo scorso 20 maggio.
Un patto ad Acerra tra due sodalizi criminali nell’omicidio Tortora per assicurarsi il controllo del territorio. Tra i coinvolti nell’indagine anche Pasquale Di Balsamo, morto in una sparatoria il 29 aprile scorso. Carabinieri arrestano 6 persone. Per delega del Procuratore della Repubblica distrettuale di Napoli, si comunica quanto segue. Nella mattinata odierna, ad Acerra, Napoli e Nuoro, militari del Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri di Castello di Cisterna hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 6 persone, emessa dal G.i.p. del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di altrettanti indagati gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di concorso in omicidio, detenzione illegale di armi e ricettazione, aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose.
L’attività investigativa, svolta dal citato Nucleo e coordinata dalla D.d.a di Napoli, ha consentito, in sintesi, di documentare: l’esistenza e l’operatività di due gruppi criminali, uno formatosi ad Afragola e coagulatosi intorno a Cosimo Nicolì (classe 1977) e l’altro guidato da Bruno Avventurato (classe 1975), operante ad Acerra. I due sodalizi in accordo tra loro hanno ideato e organizzato l’omicidio di Pasquale Tortora, elemento di spicco dell’omonimo clan attivo ad Acerra e Casalnuovo di Napoli, avvenuto il 20 maggio del 2020. Nell’occasione il gruppo Avventurato aveva fornito il necessario supporto logistico ai sicari, mentre il Nicolì si era preoccupato di reperire i killer.
Per tale assassinio il Nucleo Investigativo dei militari ha già arrestato gli esecutori materiali del delitto in conseguenza dell’emissione di una misura cautelare richiesta dalla D.d.a. partenopea ed emessa dal competente Giudice per le indagini preliminari. Il duplice movente dell’omicidio: vendicare l’uccisione di Giuseppe Avventurato, fratello di Bruno e già capo dell’omonimo gruppo, di cui si riteneva responsabile il predetto Tortora, e suggellare un patto tra i due gruppi camorristici finalizzato ad assicurarsi il controllo congiunto dei traffici illeciti nel territorio di Acerra.
Cosimo Nicolì, nel rapportarsi con i propri sodali e alleati, ha speso il nome della famiglia Senese originaria di Afragola, ora di stanza a Roma e già in storici rapporti con il clan Moccia. Tra i coinvolti nell’indagine vi era anche Di Balsamo Pasquale, ucciso il 29 aprile scorso in una sparatoria avvenuta ad Acerra tra lo stesso Di Balsamo e un 21enne, anch’egli deceduto in conseguenza del conflitto a fuoco. Le evidenze investigative hanno dimostrato che Pasquale Di Balsamo si era prodigato in prima persona per fornire “l’appoggio” ai killer di Pasquale Tortora.
1) NICOLI’ COSIMO, NATO A NAPOLI IL 10 APR 1977 IN ATTO RISTRETTO PRESSO IL CARCERE DI NUORO;
2) AVVENTURATO BRUNO, NATO AD ACERRA IL 04 OTT 1975;
3) AVVENTURATO GIANCARLO, NATO AD ACERRA IL 06 MAR 1987, IN ATTO RISTRETTO PRESSO IL CARCERE DI NAPOLI-SECONDIGLIANO;
4) ALOIA ANDREA, NATO AD ACERRA IL 21 GIU 1999, GIA’ NOTO ALLE FORZE DELL’ORDINE – SCARCERATO
5) BASTELLI VINCENZO, NATO A NAPOLI IL 13 FEB 1988, INCENSURATO;
6) RAGO FERDINANDO, NATO A NAPOLI IL 07 GIU 1979, INCENSURATO
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