Non ha mai ricevuto condanne per questi omicidi. Cosimo Di Lauro, deceduto in questi giorni mentre era recluso nel carcere di Opera a Milano, è stato però il protagonista della faida di camorra che ne ha causato la morte.
Le vittime innocenti della faida di Scampia
Una guerra esplosa tra Secondigliano e Scampia agli inizi degli anni 2000 e che ha causato una mattanza. Sangue versato dal corpo di decine di vittime. Uno scontro tra il clan Di Lauro e i cosiddetti scissionisti (Abete, Abbinante, Amato, Marino, Notturno, Pagano) che ha però provocato anche la morte di persone innocenti.
Antonio Landieri
Antonio Landieri aveva solo 25 anni quando è stato ucciso per ‘sbaglio’ durante un agguato. I killer lo colpirono con due proiettili alla schiena nei pressi dei ‘Sette palazzi‘, complesso residenziale dove il giovane abitava. Era il 6 novembre 2004. Landieri detiene un tragico ‘record’: è stata la prima vittima innocente di camorra affetta da disabilità.
Gelsomina Verde
Torturata, uccisa e il suo corpo bruciato all’interno di un’automobile. Quello di Gelsomina Verde è stato forse il delitto più atroce e rappresentativo della faida di Scampia. Ritenuta l’amante di un killer della fazione avversaria, la giovane a soli 22 anni dopo le sevizie è stata ammazzata con alcuni colpi d’arma da fuoco. Era il 21 novembre 2004 quando il suo cadavere fu trovato senza vita.
Dario Scherillo
Era in sella alla sua motocicletta quando Dario Scherillo, il 6 dicembre 2004, fu ucciso dai killer della camorra. Aveva solo 26 anni. Anche lui è stata l’ennesima vittima innocente della faida di Scampia. Solo nel 2015, dieci anni dopo, le deposizioni di un pentito fecero luce sul caso: Scherillo fu ucciso per ‘sbaglio’, il bersaglio dei sicari era un’altra persona.
Attilio Romanò
A 30 anni, il 24 gennaio 2005, è stato ucciso dalla camorra Attilio Romanò. L’imprenditore è stata l’ennesima vittima innocente della criminalità organizzata, uccisa in occasione della guerra di Scampia. La sua ‘colpa’? Quella di trovarsi nel suo negozio quando i killer sono entrati, scambiandolo per un’altra persona, loro vero obiettivo.