Dopo le immagini terribili della strage di civili a Bucha, arriva un’altra pesante accusa dall’Ucraina. Ci sarebbero più di 400 persone scomparse dalla città di Gostomel, la sede dell’aeroporto che è stato preso d’assalto dall’esercito russo nei primi di giorni di guerra.
Guerra in Ucraina, l’accusa: “Esercito russo usa forni crematori”
La denuncia parte dal capo dell’amministrazione militare locale, Taras Dumenko. L’accusa è che l’esercito russo abbia rapito queste persone e poi le abbia fucilate. Ma non finisce qui la lista delle atrocità che secondo le autorità ucraine gli invasori starebbero mettendo in atto. A Kiev 25 ragazze – tra i 14 e i 24 anni – avrebbero raccontato di essere state violentate. La vicepremier ucraina, Iryna Vershchuk, ha detto che: “La Russia sta usando forni crematori mobili a Mariupol, per bruciare i cadaveri delle nostre donne e bambini, ma anche per i cadaveri dei propri soldati”. Un retroscena che se dovesse trovare conferma sarebbe molto grave. “I russi hanno trasformato Mariupol in un campo di sterminio. L’analogia sta guadagnando terreno. Questa non è più la Cecenia o Aleppo: è la nuova Auschwitz”, questa l’accusa lanciata dal Comune.
Un escalation di orrori e violenze che potrebbe crescere ancora: “Temo che ciò che scopriremo nei prossimi giorni sarà più terrificante di quello che abbiamo visto a Bucha”, queste le dichiarazioni del segretario di Stato americano, Antony Blinken. Ma a lanciare l’allarme che Putin non avrebbe desistito alle sue intenzioni è anche il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg: “Non ci sono indicazioni che Putin abbiamo cambiato idea sull’intenzione di avere il controllo totale dell’Ucraina e riscrivere l’ordine mondiale, dobbiamo essere preparati a una guerra che può durare mesi, anche anni”.