Sabrina Quaresima, in una lunga intervista al Corriere della Sera, ha raccontato di avere avuto una “settimana terribile” in cui più volte si è domandata “il perché di tanta cattiveria”. La preside dell’Liceo Montale di Roma, divenuta nota per una presunta relazione con un alunno maggiorenne della stessa scuola, nega assolutamente la liaison con il ragazzo, spiegando che non si comprende cosa sia accaduto e perché si sia inventato una simile storia.
Parla Sabrina Quaresima, la preside dell’liceo Montale di Roma
Sulla vicenda è in corso un’indagine dell’ufficio regionale scolastico, ma la preside penalmente, va ricordato, non ha commesso alcun reato poiché il ragazzo all’epoca della presunta relazione era maggiorenne. La Quaresima ha avuto dunque un colloquio con l’ispettrice di tale distretto: “È stato condotto con molta professionalità e sensibilità, ma estenuante: è durato dieci ore e mezza. Ho risposto a tutte le domande – ha raccontato la dirigente al Corriere della Sera – cercando di ricostruire quello che è successo. Il ragazzo l’ho conosciuto in quanto rappresentante in surroga, e si è subito messo a disposizione. Un aiuto prezioso nel periodo dell’occupazione, quando ha dimostrato di voler collaborare con la presidenza. Ma temevo che si inimicasse i compagni“.
Per quanto riguarda lo scambio di messaggi dal contenuto che potrebbe apparire equivoco, la preside ha spiegato: “Io vengo da un’esperienza come educatrice al Convitto nazionale dove ero abituata a un’interazione più vicina, più tranquilla. Ora mi rammarico di non essere stata più cauta. Ma nei messaggi non c’era nessuna forma di privilegio nei confronti di questo ragazzo. Non pensavo assolutamente ci fosse qualcosa di equivoco o di strano“. La preside non crede di aver commesso leggerezza con questo ragazzo, sottolineando come avesse simpatia nei suoi confronti perché l’avrebbe aiutata a scuola. “Non lo so cosa è passato nella testa dello studente, so solo che non è mai esistita nessuna relazione“, ha ribadito la Quaresima.
Quando l’è stato chiesto se potesse cambiare qualcosa tornando indietro, ha risposto: “Sicuramente gli chiederei di essere meno attivo nella sua collaborazione, prendendo un po’ le distanze“. La preside ha ribadito poi di aver rispettato il suo ruolo di dirigente anche nella scelta dell’abbigliamento, cui magari ha aggiunto “un tocco di originalità”. Per il futuro non sa – qualora l’ispezione dell’ufficio competente dovesse darle il via libera – se rimarrebbe in quella scuola: “La scuola è tutta la mia vita ma per svolgere il ruolo da dirigente bisogna farlo in un ambiente sereno. Un trasferimento? Non mi spaventa, ma non ci sto pensando“.