Bomba contro Don Patriciello. Per il capo clan Pasquale Landolfo è stata opera dei gruppi criminali rivali per attirare le forze dell'ordine
L’area Nord in provincia di Napoli è al centro di una guerra di camorra. Tra agguati e bombe sono stati diversi gli episodi che hanno caratterizzato gli ultimi mesi. Tra i tanti l’attacco a Don Patriciello e la sua chiesa. In merito, sono state pubblicate oggi dai giornali alcune intercettazioni del boss Pasquale Landolfo.
Bomba contro Don Patriciello
“Questi ora pensano che siamo stati noi qua… hai capito? Ad Arzano hanno fatto il vigile urbano, e di qua a questo. Si… ma a mettere una bomba sotto la chiesa di quello, no! Qualche cornuto…ha fatto anche i manifesti…hai capito? sono stati loro. Io gli manderei una lettera (a Don Patriciello, ndr)…dicendo che qui non esiste proprio, poi contro la Chiesa! Uccidiamoci tra di noi ma la Chiesa è sacra…questo sporco uomo di merda e cornuto. Ma perché i manifesti…ad Arzano hanno messo i manifesti ma non sono stati loro“.
L’intercettazione
E il figlio Massimo Landolfo, ha risposto “No, perché sta scritto il fatto del vigile urbano…che dici, ci vogliamo mettere un pò addosso a questo? A Vincenzino“. Che sarebbe Vincenzo Mormile, cognato di Pasquale Cristiano “picstic“, ritenuto capo del gruppo criminale rivale.