Angela Iannotta si pente dell’operazione. Nell‘ultima dichiarazione rilasciata a La Vita in diretta confessa di aver sbagliato a fare quell’intervento che le è costato la lotta tra la vita e la morte. Angela, 28 anni, mamma di tre bambini piccoli rispettivamente di 7, 8 e 2 anni, è finita in Terapia Intensiva dopo aver subito un intervento di bypass gastrico presso la Clinica Villa Letizia de L’Aquila (a marzo dello scorso anno ) e un altro intervento a cielo aperto alla Clinica Villa del Sole (a metà gennaio di quest’anno). entrambe le operazioni eseguite dal chirurgo napoletano dott. Stefano Cristiano.
Dopo le dichiarazioni del marito e del padre, adesso parla il medico che l’ha operata, attraverso il suo legale Vincenzo Zeno-Zencovich:
“Il dott. Cristiano ripone la massima fiducia negli accertamenti che verranno condotti dalla magistratura, con la quale sta collaborando perché sia fatta piena luce su quanto verificatosi. Nel rispetto delle indagini e della personalità della paziente, al solo fine di fugare taluni dubbi che sono stati amplificati nelle passate settimane, è opportuno precisare che la sig.ra Iannotta dopo innumerevoli fallimentari terapie dietetiche si rivolse al dott. Cristiano nel giugno 2020 per verificare la possibilità di ricorrere alla chirurgia bariatrica (la paziente era affetta da una forma grave di obesità di III grado)”.
Il Dott. Cristiano, dunque, sostiene di aver fornito ad Angela, in quell’occasione, “tutte le informazioni e le avvertenze di cautela. Avvertenze che sono state prese seriamente in considerazione dalla paziente, che solo nove mesi dopo, nel marzo 2021 decideva di sottoporsi all’intervento. Prima di esso la paziente veniva sottoposta a tutte le indagini e consulenze prescritte dalle linee guida della Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità (SICOB)”.
L’intervento, come spiegato, fu effettuato presso una clinica abruzzese, convenzionata con il SSN, perché i tempi di attesa in Campania erano e sono tuttora particolarmente lunghi. “Successivamente all’intervento – continua Zeno-Zencovich – e sotto costante osservazione medica e nutrizionale, la paziente perdeva il peso preventivato con significativo miglioramento della qualità della vita, soprattutto sui piani respiratorio e motorio. Va sottolineato che per una paziente con quel tipo di obesità grave, la perdita di circa 60 kg significa ricondurre ad una ragionevole fisiologia la struttura ponderale in relazione alla sua altezza”.