Massimo Giletti ha lasciato l’Italia per andare a documentare la guerra direttamente dall’Ucraina. Così l’ultima puntata di Non è l’Arena è stata diversa dal solito, con il conduttore in collegamento da Odessa. E proprio mentre raccontava le atrocità del conflitto, dopo aver mandato una serie di servizi con testimonianze di cittadini ucraini, il giornalista è stato interrotto dal rumore di alcune esplosioni.
Spavento in studio con Giletti che in diretta documentava cosa stava accadendo: “C’è un attacco in corso, non è suonato nessun allarme… Ci sono traccianti della contraerea… Sentiamo colpi in direzione del mare”. E ancora: “Ci dicono che dobbiamo rientrare…”. Momenti di tensione, dunque, in quella che è stata sicuramente una delle puntate di Non è l’Arena più difficili di sempre. E mentre in tanti durante la diretta hanno espresso solidarietà e sostegno a Giletti per il lavoro svolto, non sono mancati gli attacchi al conduttore del programma di La 7.
E’ stata Selvaggia Lucarelli a ipotizzare che si trattasse di una registrazione. “La cosa più inquietante è che vedi Giletti a Odessa che dovrebbe raccontare la guerra e improvvisamente sembra tutto il set di un film di serie b”, questo l’attacco su Twitter. La Lucarelli ha poi spiegato: “A Odessa c’è il coprifuoco dalle 20,00 (lì sono 1 ora avanti). Come faceva Giletti a stare per strada? O lo ha violato o l’inizio era registrato. Mai come stasera dobbiamo rispettare chi va a documentare la guerra senza personalismi, senza spettacolarizzazione, senza retorica, senza usare i cadaveri per fare show, senza il suo faccione davanti a quello che accade”.
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