Si sono celebrati questa mattina a Grumo Nevano, nella chiesa di San Tammaro Vescovo, i funerali di Rosa Alfieri, la giovane di 23 anni uccisa lo scorso 1 febbraio. In centinaia si sono radunati davanti alla chiesa per porgere l’ultimo saluto alla giovane strappata alla vita troppo presto e in un modo tanto atroce.
L’omelia del vescovo di Aversa al funerale di Rosa Alfieri
La bara è stata accolta da un lungo applauso. E’ stato il vescovo di Aversa, monsignor Angelo Spinillo, a celebrare la cerimonia, nell’omelia ha detto: “Ci sono momenti in cui la parola fratelli e sorelle ha tutto il suo valore, la sua forza (…) In questo essere fratelli e sorelle sentiamo oggi che tutti ci apparteniamo. Con gli occhi pieni di lacrime abbiamo detto ‘Dio ti affidiamo la nostra sorella Rosa’. Lacrime dei familiari che non riusciremo mai a consolare, lacrime che sono di tutta la comunità, un delitto che ha colpito tutti. Chi fa il male non lo fa a una sola persona ma a tutta la comunità (…). I nostri occhi sono rivolti al cielo, vivendo con intensità questo senso di appartenenza. E’ stato significativo che questa mattina ha telefonato in Curia il papà di Ornella Pinto, uccisa anche lei a Napoli, che voleva dare tutta la sua solidarietà ai genitori di Rosa (…). Insieme con Rosa, con tutte le donne vittime, alziamo lo sguardo al Signore e presentiamo la vita di Rosa. Gliela presentiamo dicendo che abbiamo avuto la grazia di conoscerla. Padre Mimmo mi raccontava la partecipazione di Rosa alla vita dei ragazzi della comunità, questo ci parla di una ragazza piena di vita (…). L’amore non muore mai, come la vita vera, la vita buona, non muore mai, è sempre pronta a rinnovare se stessa. Ecco perché noi con gli occhi pieni di lacrime guardiamo al Signore e con lei sentiamo di unirci a questo Signore, con lei vogliamo partecipare alla vita amando il bene, sempre. Che voglia il Signore che il suo bene possa essere per noi un esempio, di essere in dialoghi, aperti. Questa è la nostra speranza, da qui nasce la speranza di un’umanità nuova”.
Tantissimi gli striscioni e i messaggi per Rosa all’esterno della chiesa, disegni di bambini e parole di dolore per la giovane ammazzata in un modo così brutale. Uno di quelli più emblematici recita: “Le donne non sono palloncini da far volare via“.
Al termine della cerimonia ha voluto parlare Caterina, la cugina: “Rosì come era mio solito chiamarti (…). Quante ne abbiamo combinate assieme, ci piaceva essere al centro dell’attenzione, mi vengono in mente tanti ricordi che vorrei raccontare (…). Ci siamo sempre fatte forza l’una con l’altra. Il vuoto che hai lasciato non si colmerà mai, dovrò affidarmi solo alle nostre foto e alla tua bellissima risata, sei impressa nel mio cuore Rosì, la tua Cati”. Poi altri amici hanno voluto salutare la giovane: “Carissima Rosa oggi non ci sono parole per descrivere quello che ognuno di noi porta nel cuore (…). Non sapremo mai dirti addio, buon viaggio amica nostra”.
Le parole della famiglia durante i funerali
E infine, Federica, ha letto un messaggio da parte della madre, del padre e dei fratelli: “Amore mio sento ancora il pianto di quando per la prima volta sie venuta al mondo, che emozione. Siamo cresciute assieme giorno per giorno, la nostra complicità era bellissima, anche se sbagliavi per me rimarrai perfetta. Rimarrai sempre nei nostri ricordi, questo non è un addio. I tuoi genitori, Nicoletta e Vincenzo e i tuo Fratelli Pasquale e Luca”. Al termine della cerimonia il feretro è stato accolto da un applauso strozzato, una donna, probabilmente una parente, ha avuto un malore. Per fortuna non è stato nulla di grave. I genitori di Rosa hanno lasciato la piazza in auto, seguendo il carro funebre. Non si è tenuto, dunque, il consuetudinario corteo.
I risultati dell’autopsia
Nel tardo pomeriggio di martedì sono stati resi noti i risultati dell’autopsia effettuati sulla salma di Rosa. L’esame ha confermato la morte per strangolamento, escludendo invece la possibilità di abusi o violenza sessuale, ipotesi che aveva preso piede dopo il ritrovamento del corpo della giovane.