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Lavoratori precari ANM, la richiesta dei sindacati a Manfredi: “Intervenga, azienda ha bisogno di un management all’altezza”

Sono oltre i 200 lavoratori in bilico che, dopo la pubblicazione di un bando d'assunzione per 25 risorse, chiedono una procedura di stabilizzazione

Fit e Cisl firmano la richiesta dei lavoratori precari ANM, chiedendo all’azienda Napoletana della Mobilità, di valutare e attuare ogni azione utile per stabilizzare i circa 200 lavoratori precari. Alla missiva ne ha fatto seguito un’altra della Filt-Cgil, Ulitratrasporti e Ugcl, che ha sottolineato l’assenza di un dialogo chiaro con l’azienda e le perplessità riguardo il concorso previsto per l’assunzione di 25 lavoratori a tempo indeterminato.

La lettera firmata da Fisl-Cisl

La scrivente, con la presente comunicazione, chiede alla società ANM e al sindaco di Napoli, come  massimo rappresentante dell’Ente Proprietario, di valutare e attuare ogni azione utile alla  stabilizzazione dei circa 200 lavoratori precari di ANM. 

Quanto sopra considerando che, anche in questa fase di grave emergenza sanitaria, è stato  assicurato alla cittadinanza, nel rispetto delle limitazioni indicate dai vari protocolli sanitari, il diritto  alla mobilità previsto dalla costituzione anche con perdite di vite umane ed è solo grazie ai circa 200  lavoratori somministrati che ANM è riuscita e riesce a garantire un servizio “dignitoso” alla  cittadinanza. 

L’avvio di un processo di stabilizzazione viene chiesto dalla scrivente Organizzazione Sindacale  anche considerando la Legge di Bilancio 2022 che, per i lavoratori precari del settore sanitario e a  determinate condizioni (piano esigenza personale dell’ente, sostenibilità economica, anzianità nel  ruolo etc.) ha previsto una speciale forma di stabilizzazione semplificata. 

Tale disposizione, fortemente voluta dalle parti sociali per la stabilizzazione del personale sanitario  precario, è un riconoscimento a chi anche in questo periodo di Pandemia ha contribuito a garantire  il diritto Costituzionale alla Salute (art.32 della Costituzione). 

La scrivente, al fine di avviare un percorso analogo, inoltra la presente nota anche alla Segreteria Nazionale FIT CISL, per la stabilizzazione del personale che, con grande abnegazione e rischio, ha  garantito il diritto Costituzionale alla Mobilità previsto dall’art.16 della Costituzione. La stessa Corte di Giustizia Europea ha imposto al Governo italiano di avviare processi di stabilizzazione di tutti i precari affermando che “i contratti di lavoro a tempo determinato non possono più essere reiterati per le stesse mansioni e per gli stessi soggetti.” Recependo le indicazioni della Corte Europea è stata approvata la legga Madia Legge 124/2015 che  prevedeva anche la stabilizzazione del personale presso le Pubbliche Amministrazioni. Con il decreto Milleproroghe è stato modificato il regime delle stabilizzazioni previsto dall’art. 20 del  d.lgs. 75/2017 (Decreto Madia) e le modifiche riguardavano sostanzialmente lo spostamento del

termine al 31.12.2021 per la maturazione dei requisiti previsti e pertanto anche il termine per poter  di fatto stabilizzare il personale al medesimo 31.12.2021. 

Tale termine è stato ulteriormente spostato alla data del 31/12/2022 dalla legge 113/21, entrata in  vigore l’8 agosto di conversione del DL 80/21 concernente “Misure Urgenti per rafforzamento della  capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni funzionale all’attuazione del Piano  Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e per l’efficienza della giustizia”. 

Pertanto un percorso di stabilizzazione del personale interinale aziendale è tracciato e nonostante  le evidenti grosse difficoltà si può ad oggi ipotizzare e valutare un percorso. 

La Segreteria Regionale chiede, nell’immediato, di effettuare la proroga dei contratti in scadenza il  7/12/2021, che interessano 120 operatori di esercizio assunti con contratto di lavoro di  somministrazione a tempo determinato Full-Time e part-time presso A.N.M. dalla data del  19/12/2019, e nel contempo di valutare tutte le forme possibili di stabilizzazione del personale  interessato attraverso procedure indicate nelle norme vigenti. 

La volontà di ANM a procedere nel breve termine ad effettuare un concorso per l’assunzione di 25  Operatori di Esercizio, senza prevedere alcuna forma di salvaguardia per i lavoratori in  somministrazione, escludendo gli stessi dall’ambito di applicazione delle leggi citate (art. 20 comma  9), viene ritenuto un atto poco rispettoso per il grande contributo che questi lavoratori hanno dato  e danno all’azienda. 

Anche il Consiglio di Stato si è espresso nel merito dell’interpretazione rigida della Legge Madia e  sulla questione ha ufficialmente affermato con l’ordinanza n.2738 del 22/05/2020 che “anche i  lavoratori che hanno prestato servizio presso una Pubblica Amministrazione in virtù di contratti di  somministrazione, se in possesso dell’anzianità richiesta, hanno diritto ad accedere alle procedure  di stabilizzazione.”  

Ulteriore elemento normativo a favore dei lavoratori somministrati viene dall’art. 1, comma 543,  della L.208/2015, che prevede la stabilizzazione tramite procedure concorsuali mirate per i  lavoratori assunti anche mediante contratti di somministrazione in possesso di determinati requisiti  di servizio. 

Pertanto, in virtù dell’acclarato orientamento normativo, che di fatto sta agevolando la  stabilizzazione nelle pubbliche amministrazione, come riscontrabile dalla Legge di Bilancio 2022,  dall’ord.n.2738 del Consiglio Stato, dalle indicazioni della Corte di Giustizia Europea, dalla Legge Madia 124/2015, dalla legge 208/2015, dal D.lgs. 75/2017 e successive modifiche apportate dal DL  Milleproroghe e dalla Legge 113/21, prevedere un concorso aziendale in ANM, senza considerare il  personale somministrato, potrebbe arrecare grave danno all’azienda e ai lavoratori interessati. 

Effettuare un concorso, senza prevedere nessuna agevolazione, prevista dalla normativa per i  lavoratori somministrati, potrebbe certamente far avviare contenziosi contro la società con la reale  ipotesi di vedere risorse pubbliche sperperate per niente. 

La società ANM ha una forte carenza di personale di guida e, in considerazione degli sgravi fiscali  previsti, per la stabilizzazione del personale somministrato, può usufruire di un ritorno economico  importante ed utile a risanare le casse aziendali.

  Alla scrivente risulta che, dalla selezione effettuata dalla società interinale nel 2019 per i 200  operatori di esercizio da destinare alle attività di ANM, sono risultate circa 40 unità idonee alla  mansione, ma in sovrannumero rispetto alla richiesta aziendale. 

Pertanto, ANM andando a valutare l’impiego delle unità idonee ma in sovrannumero della selezione  effettuata, potrebbe continuare ad impiegare il personale somministrato per garantire i servizi alla  collettività, come avviene ormai già da due anni, e programmare la stabilizzazione degli stessi nel  rispetto delle leggi vigenti. 

La scrivente, per quanto sopra richiamato, si rende disponibile da subito ad avviare le necessarie  trattative finalizzate a garantire la proroga delle attività ai 120 lavoratori somministrati con  contratto in scadenza e diffida la società ad avviare selezioni/concorsi che non tutelino tali  lavoratori per i quali si attiveranno tutte le forme di tutela previste. 

Restando a disposizione per eventuali chiarimenti, si porgono distinti saluti. 

 Il Coord. Regionale TPL   Ezio Monetta”. 

La richiesta al sindaco Manfredi

In seguito a questa lettera, in data 29 novembre, dopo un incontro in Prefettura al quale erano presenti Filt-Cgil, Uiltrasporti e UgIFna, le segreterie regionali delle seguenti sigle hanno firmato, nel confermare lo sciopero tenutosi questo venerdì 3 dicembre, un comunicato stampa in cui hanno denunciato la chiusura totale dell’azienda rispetto ai temi delle vertenze presentate e invitato il sindaco Gaetano Manfredi a intervenire. “ANM rigetta il dialogo, non contempla la concertazione con il Sindacato e a farne le spese sono solamente cittadini, utenti e lavoratori. E’ necessario un intervento del sindaco, on. Gaetano Manfredi, la terza città d’Italia ha bisogno di un trasporto pubblico locale degno di questo nome, così come ANM necessita di un management all’altezza per una delle aziende più importanti del Mezzogiorno“.