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Caos sui social: “La statua della Spigolatrice di Sapri è sessista”, la risposta la vetriolo dell’artista

Ha destato più di qualche polemica l’opera dello scultore cilentano Emanuele Stifano che ritrae la Spigolatrice di Sapri, emblema del Risorgimento. La statua in bronzo è stata mostrata al pubblico sabato scorso, e ha suscitato grande scalpore anche al di fuori dei confini campani: “E’ troppo provocante”, “è sessista”, “le curve sono esagerate”, “dovresti vergognarti”.

Statua della Spigolatrice di Sapri? Caos sui socia: “L’opera è sessista”

Questi i commenti più gettonati sui social. C’è persino chi invoca l’abbattimento dell’opera. Insomma, il popolo del web ha già dato la sua sentenza: lo scultore avrebbe ‘ipersessualizzato’ una figura storica. C’è pure chi scrive che la statua non risponde ai canoni delle spigolatrici dell’ottocento i cui corpi erano martoriati dal duro lavoro nei campi. Questa la replica dell’artista che, beffandosi dell’opinione dei più, va fiero del suo lavoro:

“La mia statua è sessista? La rifarei nuda”, scrive su Facebook. “Lo stesso vale a dire per il Palinuro di qualche anno fa e per le statue che farò in futuro, a prescindere dal sesso, semplicemente perché sono amante del corpo umano in generale e mi piace lavorarci. Penso comunque sia inutile dare spiegazioni a chi vuole assolutamente vederci depravazioni o cose varie”. Per Antonio Gentile, sindaco di Sapri, l’opera “è stata realizzata con maestria e impeccabile interpretazione”. La verità, forse, è che è assurdo porre dei limiti alla visione ed è giusto che un’opera d’arte possa creare scalpore. Al di là del gusto personale ci sentiamo di dire che almeno in questo, l’artista ha colpito nel segno.