La vicenda è nota ma vale sempre la pena ricordarla. Anzi, è doveroso. Oggi vi parliamo delle “Quattro giornate di Napoli“, un momento altissimo (e drammatico allo stesso tempo) della nostra storia. Proviamo a ricapitolare: l’armistizio dell’otto settembre del ’43 sancì la rottura definitiva del patto tra Italia e Germania. L’esercito di Hitler che era più numeroso rispetto a quello italiano, contribuì all’uccisione di migliaia di civili. In tutto morirono circa 25mila napoletani.
Le Quattro giornate di Napoli: quando la resistenza partenopea cambiò la storia dell’Europa
Così, quando gli Alleati arrivarono in città, la trovarono già liberata dalle barbarie naziste. E furono gli stessi napoletani a insorgere contro l’oppressore. Dal 27 al 30 Settembre del ’43 ci furono le cosiddette “Quattro Giornate di Napoli”, quattro giornate in cui i civili, ancorché inabili alla guerra – e armati della sola disperazione – divennero soldati a difesa della propria terra.
L’episodio che fece scatenare l’ira dei partenopei avvenne proprio il 27 settembre. I nazisti catturarono circa ottomila uomini e il popolo decise così di agire con forza. La prima reazione fu l’uccisione di un ufficiale nazista al Vomero. Dopodiché, le truppe guidate da Enzo Stimolo, si recarono a Castel Sant’Elmo, all’epoca adibito come deposito di armi e munizioni. I tedeschi furono messi in fuga dopo 4 giorni di lotte e “tradimenti”. Esatto, proprio così: tradimenti. La priorità dell’esercito napoletano era quella di liberare i prigionieri ammassati allo Stadio Collana, e che non ci fossero ulteriori spargimenti di sangue. Malgrado gli accordi tra Simolo e il colonnello Schoell, i nazisti usarono cannoni e carri armati per sopprimere la furia dei civili. Ma la disperazione era troppo grande. Il 30 settembre i tedeschi, sopraffatti dalla furia partenopea, iniziarono a lasciare la città. Quando il primo ottobre i carri armati Alleati fecero il loro ingresso a Napoli si resero conto che la città era già stata liberata. Peccato per gli eroi che diedero la vita per questo ideale: più di 550 napoletani morirono nella lotta. Con questa prova la città guadagnò la Medaglia d’Oro al Valor Militare. Napoli fu la prima, tra le grandi città europee, a insorgere, e con successo, contro l’occupazione tedesca.